Lo scritto intende affrontare il tema dei margini urbani quale luogo strategico dello sviluppo di forme di progetto orientate al miglioramento delle condizioni formali, di ruolo e di contenuto nelle quali si trovano gli spazi interclusi tra l’urbano e il non urbano. A partire principalmente dai progetti e dalle realizzazioni e con lo spirito di indicare alcuni possibili percorsi di intervento, il saggio propone alcune strategie per i margini urbani che scelgono come punto di vista privilegiato, per la loro attuazione, il progetto urbano. In questa logica si propongono cinque strategie per i margini (oltre ad una sesta nelle conclusioni) che si alimentano di esempi di realizzazioni e progetti italiani, europei e statunitensi. Le cinque strategie sono presentate con l’obiettivo di offrire spunti di natura propositiva di carattere generale e disegnare quadri di opportunità di intervento che devono essere approfonditi localmente. Le strategie sono elencate con una razionalità non ordinale; la strategia I, perciò, non è superiore o preliminare alla IV o alla V. Una delle logiche che guidano le strategie è che possono essere usate in combinazione tra loro, anzi sarebbe auspicabile che lo fossero. Le strategie sono state così nominate:I) Attraversamento, II) Ruolo, III) Densità, IV) Disegno, V) Cintura. Nelle cinque strategie, che indicano i modi per orientare la trasformazione dei margini, si annida, come in ogni scelta, un’ulteriore strategia: il non fare, la cosiddetta opzione zero o, appunto, la VI strategia che è detta dell’Attesa. In questa strategia il margine può anche essere risorsa in sé. Gli urban infill, gli spazi vuoti, possono essere pensati per diventare luoghi da progettare non ora, ma in futuro.
5+1 strategie per i margini urbani
PALAZZO, DANILO
2006-01-01
Abstract
Lo scritto intende affrontare il tema dei margini urbani quale luogo strategico dello sviluppo di forme di progetto orientate al miglioramento delle condizioni formali, di ruolo e di contenuto nelle quali si trovano gli spazi interclusi tra l’urbano e il non urbano. A partire principalmente dai progetti e dalle realizzazioni e con lo spirito di indicare alcuni possibili percorsi di intervento, il saggio propone alcune strategie per i margini urbani che scelgono come punto di vista privilegiato, per la loro attuazione, il progetto urbano. In questa logica si propongono cinque strategie per i margini (oltre ad una sesta nelle conclusioni) che si alimentano di esempi di realizzazioni e progetti italiani, europei e statunitensi. Le cinque strategie sono presentate con l’obiettivo di offrire spunti di natura propositiva di carattere generale e disegnare quadri di opportunità di intervento che devono essere approfonditi localmente. Le strategie sono elencate con una razionalità non ordinale; la strategia I, perciò, non è superiore o preliminare alla IV o alla V. Una delle logiche che guidano le strategie è che possono essere usate in combinazione tra loro, anzi sarebbe auspicabile che lo fossero. Le strategie sono state così nominate:I) Attraversamento, II) Ruolo, III) Densità, IV) Disegno, V) Cintura. Nelle cinque strategie, che indicano i modi per orientare la trasformazione dei margini, si annida, come in ogni scelta, un’ulteriore strategia: il non fare, la cosiddetta opzione zero o, appunto, la VI strategia che è detta dell’Attesa. In questa strategia il margine può anche essere risorsa in sé. Gli urban infill, gli spazi vuoti, possono essere pensati per diventare luoghi da progettare non ora, ma in futuro.File | Dimensione | Formato | |
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