La documentazione del progetto di urbanistica, di architettura e design ha acquisito negli anni recenti una sempre più riconosciuta valenza scientifica e istituzionale. La creazione di nuovi archivi e l’apertura al pubblico di fondi e donazioni testimoniano un interesse crescente nei confronti dei cosiddetti “archivi del progetto”. La verifica delle principali procedure di gestione e di ruolo di questi nuovi servizi culturali mette in luce l’esigenza di definire le loro peculiarità organizzative in termini di luoghi appropriati e attività che travalicano la semplice idea dell’esporre. Disegni, schizzi, foto, appunti, documenti d’archivio, modelli, simulazioni visualizzate compendiano infatti un insieme di tracce sensibili che richiedono caratteristiche di archiviazione e presentazione particolari, attrezzature e spazi specifici, qualità ambientali adatte alla conservazione dei vari materiali utilizzati, nonché il chiarimento della finalità principale degli “archivi del progetto” quali centri di documentazione per la tutela del progetto e dell’architettura del XX secolo. Il caso italiano, storicamente afflitto da una condizione di frantumazione e dispersione del proprio patrimonio anche in questo settore, si propone come ambito di privilegiato nel quale sperimentare il superamento della rivendicazione di singole identità per creare nuove relazioni e fruizioni collettive tra le risorse disponibili. Gli approfondimenti tematici e i progetti sviluppati per i casi-studio di Milano, Roma, Palermo, Firenze e Torino appaiono in quest’ottica innovativi nel tracciare prospettive di sviluppo locale che attingono sia alle preesistenze del contesto scientifico a cui gli “archivi del progetto” possono aderire sia alla concretezza di urgenze comuni e tangibili: dall’individuazione del senso della memoria, come presupposto della conservazione documentale e dell’esposizione, alla necessità di un’inevitabile giudizio di valore delle opere e dei loro materiali; dagli archivi come luoghi-museo della comunicazione agli archivi come centri di documentazione per la ricerca e lo studio delle fonti del progetto moderno. ***** Scritti di: Elisabetta Maria Agostini, Gloria Bianchino, Andrea Bruschi, Paola Caputo, Francesca Romana Castelli, Maria Antonietta Crippa, Pasquale Culotta, Pierfranco Galliani, Margherita Guccione, Anna Carola Lorenzetti, Francesca Mugnai, David Peyceré, Antonio Piva, Michelangelo Pivetta, Francesca Privitera, Arturo Carlo Quintavalle, Piero Ostilio Rossi, Laura Sasso, Michele Serra, Andrea Sciascia, Emanuele Vicini, Paolo Zermani.
Gli archivi del progetto
PIVA, ANTONIO;GALLIANI, PIERFRANCO
2005-01-01
Abstract
La documentazione del progetto di urbanistica, di architettura e design ha acquisito negli anni recenti una sempre più riconosciuta valenza scientifica e istituzionale. La creazione di nuovi archivi e l’apertura al pubblico di fondi e donazioni testimoniano un interesse crescente nei confronti dei cosiddetti “archivi del progetto”. La verifica delle principali procedure di gestione e di ruolo di questi nuovi servizi culturali mette in luce l’esigenza di definire le loro peculiarità organizzative in termini di luoghi appropriati e attività che travalicano la semplice idea dell’esporre. Disegni, schizzi, foto, appunti, documenti d’archivio, modelli, simulazioni visualizzate compendiano infatti un insieme di tracce sensibili che richiedono caratteristiche di archiviazione e presentazione particolari, attrezzature e spazi specifici, qualità ambientali adatte alla conservazione dei vari materiali utilizzati, nonché il chiarimento della finalità principale degli “archivi del progetto” quali centri di documentazione per la tutela del progetto e dell’architettura del XX secolo. Il caso italiano, storicamente afflitto da una condizione di frantumazione e dispersione del proprio patrimonio anche in questo settore, si propone come ambito di privilegiato nel quale sperimentare il superamento della rivendicazione di singole identità per creare nuove relazioni e fruizioni collettive tra le risorse disponibili. Gli approfondimenti tematici e i progetti sviluppati per i casi-studio di Milano, Roma, Palermo, Firenze e Torino appaiono in quest’ottica innovativi nel tracciare prospettive di sviluppo locale che attingono sia alle preesistenze del contesto scientifico a cui gli “archivi del progetto” possono aderire sia alla concretezza di urgenze comuni e tangibili: dall’individuazione del senso della memoria, come presupposto della conservazione documentale e dell’esposizione, alla necessità di un’inevitabile giudizio di valore delle opere e dei loro materiali; dagli archivi come luoghi-museo della comunicazione agli archivi come centri di documentazione per la ricerca e lo studio delle fonti del progetto moderno. ***** Scritti di: Elisabetta Maria Agostini, Gloria Bianchino, Andrea Bruschi, Paola Caputo, Francesca Romana Castelli, Maria Antonietta Crippa, Pasquale Culotta, Pierfranco Galliani, Margherita Guccione, Anna Carola Lorenzetti, Francesca Mugnai, David Peyceré, Antonio Piva, Michelangelo Pivetta, Francesca Privitera, Arturo Carlo Quintavalle, Piero Ostilio Rossi, Laura Sasso, Michele Serra, Andrea Sciascia, Emanuele Vicini, Paolo Zermani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.