Il giardino botanico ha un ruolo importante nella formazione del paesaggio. La storia dei territori italiani ed europei, a cui si riconoscono le valenze etiche ed estetiche proprie della lettura paesaggistica, risulta costantemente intessuta dalle vicende legate allo sviluppo delle scienze botaniche e dalle presenze vegetali che ne sono derivate. La nascita delle «scuole di medicina» nel Medioevo e, in seguito, la diffusione dei vegetali tra sacralità, simbolismo e vita pratica, fino alla continua immissione di nuova flora ornamentale e alimentare proveniente dai viaggi e dalle spedizioni dei naturalisti nell’Evo moderno, hanno nei fatti attuato una trasformazione continua di giardini, paesaggi, territori agrari e boschivi, che manifesta una ricchezza di relazioni e riferimenti culturali e ambientali imprescindibili. Se il giardino botanico si palesa oggi con minor incisività quale luogo esclusivo di coltivazione e studio scientifico dei vegetali, occorre sottolineare come rappresenti il presidio fisico e culturale che ha contribuito alla preservazione della componente naturale nell’ambiente urbano e alla sedimentazione di un considerevole corpus di beni scientifici e artistici rivolti allo studio della natura, ma soprattutto come esso si identifichi, attraverso l’architettura, nel luogo della sperimentazione dell’immagine del paesaggio occidentale tra natura e artificio. Luogo kantiano della “bella composizione dei prodotti della natura, basata sul gioco dell'immaginazione che contempla le forme ed espone idee mediante figure nello spazio”, il giardino ha conservato i suoi presupposti di interprete tra l’individuo e la ricerca di un ambiente desiderato e migliore, adeguando nel tempo le espressioni di tale aspettativa. Le attuali attività di costruzione o di risarcimento del paesaggio e le riflessioni sulla qualità delle prerogative per la progettazione degli spazi aperti si rapportano, infatti, ancora all’idea del giardino: modello di riferimento in cui, ai requisiti formali e botanici, sommare considerazioni insediative e organizzative per la fruizione collettiva. Il rinnovamento del giardino botanico e delle sue tradizioni, aperto alle tematiche contemporanee della tutela dell’ambiente naturale, della costruzione del paesaggio, della valorizzazione delle sue valenze culturali e del coordinamento dei beni correlati, delinea i presupposti di un insieme di contributi e posizioni che hanno alimentato un processo multidisciplinare di studi, ricerche e progetti, di cui il questo volume segna un momento di riflessione conclusiva. ***** Scritti di: Jette Abel, Diana Armstrong Bell, Carla Bartolozzi, Paolo Bassi, Gianni Bedini, Graziella Bernardini, Camillo Bianchi, Luciano Bocchino, Giovanni Caniglia, Paola Capone, Vittorio Dal Piaz, Patrizia Falcone, João Ferreira Nunes, Pierfranco Galliani, Fabio Garbari, Franco Giorgetta, Annalisa Maniglio Calcagno, Giuliana Mazzi, Ippolito Ostellino, Darko Pandakovic, Carmelo Pitea, Antonio Piva, Laura Sasso, Cesare Stevan, Lucia Tongiorgi Tomasi, Massimo Venturi Ferriolo, Michele Vio.

Nuovi paesaggi. Storia e rinnovamento del giardino botanico in Italia

PIVA, ANTONIO;GALLIANI, PIERFRANCO
2002-01-01

Abstract

Il giardino botanico ha un ruolo importante nella formazione del paesaggio. La storia dei territori italiani ed europei, a cui si riconoscono le valenze etiche ed estetiche proprie della lettura paesaggistica, risulta costantemente intessuta dalle vicende legate allo sviluppo delle scienze botaniche e dalle presenze vegetali che ne sono derivate. La nascita delle «scuole di medicina» nel Medioevo e, in seguito, la diffusione dei vegetali tra sacralità, simbolismo e vita pratica, fino alla continua immissione di nuova flora ornamentale e alimentare proveniente dai viaggi e dalle spedizioni dei naturalisti nell’Evo moderno, hanno nei fatti attuato una trasformazione continua di giardini, paesaggi, territori agrari e boschivi, che manifesta una ricchezza di relazioni e riferimenti culturali e ambientali imprescindibili. Se il giardino botanico si palesa oggi con minor incisività quale luogo esclusivo di coltivazione e studio scientifico dei vegetali, occorre sottolineare come rappresenti il presidio fisico e culturale che ha contribuito alla preservazione della componente naturale nell’ambiente urbano e alla sedimentazione di un considerevole corpus di beni scientifici e artistici rivolti allo studio della natura, ma soprattutto come esso si identifichi, attraverso l’architettura, nel luogo della sperimentazione dell’immagine del paesaggio occidentale tra natura e artificio. Luogo kantiano della “bella composizione dei prodotti della natura, basata sul gioco dell'immaginazione che contempla le forme ed espone idee mediante figure nello spazio”, il giardino ha conservato i suoi presupposti di interprete tra l’individuo e la ricerca di un ambiente desiderato e migliore, adeguando nel tempo le espressioni di tale aspettativa. Le attuali attività di costruzione o di risarcimento del paesaggio e le riflessioni sulla qualità delle prerogative per la progettazione degli spazi aperti si rapportano, infatti, ancora all’idea del giardino: modello di riferimento in cui, ai requisiti formali e botanici, sommare considerazioni insediative e organizzative per la fruizione collettiva. Il rinnovamento del giardino botanico e delle sue tradizioni, aperto alle tematiche contemporanee della tutela dell’ambiente naturale, della costruzione del paesaggio, della valorizzazione delle sue valenze culturali e del coordinamento dei beni correlati, delinea i presupposti di un insieme di contributi e posizioni che hanno alimentato un processo multidisciplinare di studi, ricerche e progetti, di cui il questo volume segna un momento di riflessione conclusiva. ***** Scritti di: Jette Abel, Diana Armstrong Bell, Carla Bartolozzi, Paolo Bassi, Gianni Bedini, Graziella Bernardini, Camillo Bianchi, Luciano Bocchino, Giovanni Caniglia, Paola Capone, Vittorio Dal Piaz, Patrizia Falcone, João Ferreira Nunes, Pierfranco Galliani, Fabio Garbari, Franco Giorgetta, Annalisa Maniglio Calcagno, Giuliana Mazzi, Ippolito Ostellino, Darko Pandakovic, Carmelo Pitea, Antonio Piva, Laura Sasso, Cesare Stevan, Lucia Tongiorgi Tomasi, Massimo Venturi Ferriolo, Michele Vio.
2002
Marsilio
9788831781732
Giardino botanico; paesaggio europeo; progetto paesaggistico; giardini botanici Copenaghen; giardini botanici Barcellona; orto botanico Padova; orto botanico Pisa; orto botanico Torino; Landriano; Salerno; Giardino della Minerva; botanica salernitana; tecnologie e impianti; serre
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/263840
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