La riforma lombarda dell’ultimo decennio si incardina su alcuni principi generali il primo dei quali concerne la programmazione negoziata, che sancisce il superamento della logica di pianificazione “a cascata” in favore di un processo di concertazione tra i diversi soggetti, pubblici e privati, che agiscono sul territorio ed in coerenza con un altro principio fortemente affermato, relativo alla sussidiarietà orizzontale. Il rischio tuttavia, in assenza di un quadro generale spaziale riferito alla schema infrastrutturale e ambientale,consiste nell’accentuare la frammentazione e casualità degli interventi, che può pregiudicare la sostenibilità di lunga durata della trasformazione urbana. Il caso di Milano è utilizzato in forma paradigmatica sia per illustrare le caratteristiche delle nuove tendenze e della loro evoluzione nell’ultimo ventennio, sia per descriverne le aporie. Nella fase di crescita verticale della produzione edilizia e di trasformazione territoriale ad alta densità, la valorizzazione anche finanziaria degli asset immobiliari di grandi operatori non si è confrontata con alcuna regia pubblica ed è rimasta priva di compensazioni (servizi ed infrastrutture) effettive e proporzionate al carico urbanistico indotto.
Pianificare per accordi in Lombardia: Innovazioni al bivio tra deregolamentazione e responsabilita’ negoziale
POGLIANI, LAURA
2006-01-01
Abstract
La riforma lombarda dell’ultimo decennio si incardina su alcuni principi generali il primo dei quali concerne la programmazione negoziata, che sancisce il superamento della logica di pianificazione “a cascata” in favore di un processo di concertazione tra i diversi soggetti, pubblici e privati, che agiscono sul territorio ed in coerenza con un altro principio fortemente affermato, relativo alla sussidiarietà orizzontale. Il rischio tuttavia, in assenza di un quadro generale spaziale riferito alla schema infrastrutturale e ambientale,consiste nell’accentuare la frammentazione e casualità degli interventi, che può pregiudicare la sostenibilità di lunga durata della trasformazione urbana. Il caso di Milano è utilizzato in forma paradigmatica sia per illustrare le caratteristiche delle nuove tendenze e della loro evoluzione nell’ultimo ventennio, sia per descriverne le aporie. Nella fase di crescita verticale della produzione edilizia e di trasformazione territoriale ad alta densità, la valorizzazione anche finanziaria degli asset immobiliari di grandi operatori non si è confrontata con alcuna regia pubblica ed è rimasta priva di compensazioni (servizi ed infrastrutture) effettive e proporzionate al carico urbanistico indotto.File | Dimensione | Formato | |
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