Il testo raccoglie le lezioni svolte in momenti diversi del Corso di Progettazione Integrata del Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana incentrate sulla modificazione della metodologia di progettazione a fronte del pensiero della complessità. Obiettivo consiste in particolare nel rendere evidente lo sviluppo teorico e metodologico del percorso di progetto, descrivendo le procedure che emergono come possibilità di selezione dei problemi di progettazione a fronte di un diverso e rinnovato contesto problematico e territoriale, dei paesaggi metropolitani. I temi prevalenti affrontati riguardano la connessione tra aspetti teorici e pratica progettuale; la riforma dei paradigmi della morfologia urbana, il rapporto storia/progetto, l’interpretazione del contesto. La riconfigurazione nella procedura di progetto prende quindi avvio dalle modificazioni intercorse nella natura delle formazioni urbane che rendono parzialmente le tradizionali categorie conoscitive e spingono alla ricerca di nuovi paradigmi dell’analisi e del progetto. A fronte di queste modificazioni, il testo individua alcune questioni, la cui natura appare in stretto rapporto con l’emergere di questa nuova città. - La centralità della dimensione territoriale e urbana dell’architettura; - La consolidata assunzione di un approccio paesaggistico al progetto; - La tensione a definire i caratteri della architettura dalla morfologia alla tipologia anziché dalla tipologia alla morfologia; - La qualità morfogenetica degli spazi di demarcazione tra sistemi di natura diversa; - La costruzione di nuove identità spaziali e figurative unitamente alla molteplicità del rapporto spazio/tempo; - Il nuovo valore di resistenza assunto alle preesistenze storiche in rapporto alle specificità locali contro i processi omologativi dello spazio. Le questioni emerse vengono successivamente confrontate con il paradigma della complessità, in particolare sul problema della coscienza storica e della conoscenza come interpretazione. Si evidenzia un carattere aperto dell’interpretazione l’integrazione cui essa mira non è tanto una “messa a disposizione” dell’oggetto, ma una fruizioni di orizzonti, non una conoscenza assoluta dell’oggetto, ma una sintonia tra l’osservatore ed un appello che egli deve mettersi in grado di ricevere e di ascoltare. Il progettista, come osservatore, deve porsi così nei confronti del campo di osservazione, composto di qualità proprie e di qualità storicamente stratificate, con l’obiettivo di interpretare sia le prime che le seconde. Successivamente all’individuazione di questi temi teorici, il testo sviluppa alcuni casi significativi, a differente scala e contenuto, in cui verifica le ipotesi assunte: - Il progetto architettonico a scala urbana, nel Concorso internazionale per l’area Garibaldi Repubblica a Milano; - I contributi del progetto alla definizione degli strumenti urbanistici, nel progetto d’Area SNIA e Piano Regolatore Generale di Varedo (Milano); - Il progetto architettonico nei contesti in trasformazione; edificio polifunzionale in Via Montegrappa a Milano; - Le grandi funzioni urbane e la città, nel Concorso internazionale per il Nuovo Ospedale di Bergamo; - Il progetto nei territori dell’innovazione; Piano di Settore e edificio multimediale a Bovisa (Milano).
Contesto, interpretazione, progetto.
FAZZINI, CLAUDIO
2008-01-01
Abstract
Il testo raccoglie le lezioni svolte in momenti diversi del Corso di Progettazione Integrata del Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana incentrate sulla modificazione della metodologia di progettazione a fronte del pensiero della complessità. Obiettivo consiste in particolare nel rendere evidente lo sviluppo teorico e metodologico del percorso di progetto, descrivendo le procedure che emergono come possibilità di selezione dei problemi di progettazione a fronte di un diverso e rinnovato contesto problematico e territoriale, dei paesaggi metropolitani. I temi prevalenti affrontati riguardano la connessione tra aspetti teorici e pratica progettuale; la riforma dei paradigmi della morfologia urbana, il rapporto storia/progetto, l’interpretazione del contesto. La riconfigurazione nella procedura di progetto prende quindi avvio dalle modificazioni intercorse nella natura delle formazioni urbane che rendono parzialmente le tradizionali categorie conoscitive e spingono alla ricerca di nuovi paradigmi dell’analisi e del progetto. A fronte di queste modificazioni, il testo individua alcune questioni, la cui natura appare in stretto rapporto con l’emergere di questa nuova città. - La centralità della dimensione territoriale e urbana dell’architettura; - La consolidata assunzione di un approccio paesaggistico al progetto; - La tensione a definire i caratteri della architettura dalla morfologia alla tipologia anziché dalla tipologia alla morfologia; - La qualità morfogenetica degli spazi di demarcazione tra sistemi di natura diversa; - La costruzione di nuove identità spaziali e figurative unitamente alla molteplicità del rapporto spazio/tempo; - Il nuovo valore di resistenza assunto alle preesistenze storiche in rapporto alle specificità locali contro i processi omologativi dello spazio. Le questioni emerse vengono successivamente confrontate con il paradigma della complessità, in particolare sul problema della coscienza storica e della conoscenza come interpretazione. Si evidenzia un carattere aperto dell’interpretazione l’integrazione cui essa mira non è tanto una “messa a disposizione” dell’oggetto, ma una fruizioni di orizzonti, non una conoscenza assoluta dell’oggetto, ma una sintonia tra l’osservatore ed un appello che egli deve mettersi in grado di ricevere e di ascoltare. Il progettista, come osservatore, deve porsi così nei confronti del campo di osservazione, composto di qualità proprie e di qualità storicamente stratificate, con l’obiettivo di interpretare sia le prime che le seconde. Successivamente all’individuazione di questi temi teorici, il testo sviluppa alcuni casi significativi, a differente scala e contenuto, in cui verifica le ipotesi assunte: - Il progetto architettonico a scala urbana, nel Concorso internazionale per l’area Garibaldi Repubblica a Milano; - I contributi del progetto alla definizione degli strumenti urbanistici, nel progetto d’Area SNIA e Piano Regolatore Generale di Varedo (Milano); - Il progetto architettonico nei contesti in trasformazione; edificio polifunzionale in Via Montegrappa a Milano; - Le grandi funzioni urbane e la città, nel Concorso internazionale per il Nuovo Ospedale di Bergamo; - Il progetto nei territori dell’innovazione; Piano di Settore e edificio multimediale a Bovisa (Milano).File | Dimensione | Formato | |
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