I muretti a secco modellano i versanti di molte valli alpine e ne marcano orizzontalmente l’andamento. Essi sono una chiara traccia dell’impegno profuso dell’uomo nel rendere coltivabile un terreno scosceso e accidentato ma esposto a condizioni favorevoli per la coltivazione. Molti muretti sono in condizioni precarie, a causa dell’abbandono delle coltivazioni praticate (vite, frutticoltura…), spesso troppo poco redditizie, per la diffi coltà di meccanizzazione delle operazioni agricole e per la scarsa accessibilità; la mancanza di manutenzione provoca degrado e, quindi, crollo. Il mantenimento di queste strutture è però condizione necessaria sia per poter comprendere l’evoluzione storica che ha subito il paesaggio sia per consentire il ripristino di nuovi/vecchi usi agricoli del territorio, generatori di nuove economie agricole basate sul turismo e la riscoperta di prodotti locali. In tal senso il Parco dell’Adamello ha intrapreso da alcuni anni, nell’ambito di iniziative di salvaguardia del paesaggio, importanti proposte per la salvaguardia dei muretti e per il perpetuarsi della loro integrità e riproducibilità, stimolando con piccoli contributi i proprietari e coinvolgendoli al contempo in un’operazione più vasta di recupero delle attività agricole (senza la quale non si giustifi cherebbe l’intervento sui muretti). Una di queste iniziative è la realizzazione di un manuale per il recupero dei muretti a secco, preparato in collaborazione con l’Istituto di Ingegneria Agraria, allo scopo di: - trasmettere al pubblico generico l’arte di ricostruzione di un muretto; - far risaltare l’importanza dell’azione di salvaguardia di una parte rilavante del paesaggio camuno. Vengono, quindi, presentati i primi risultati delle indagini effettuate e delle interviste svolte per la stesura del manuale.
Il recupero dei muretti a secco nel Parco dell’Adamello per la valorizzazione del territorio
BRANDUINI, PAOLA NELLA;
2005-01-01
Abstract
I muretti a secco modellano i versanti di molte valli alpine e ne marcano orizzontalmente l’andamento. Essi sono una chiara traccia dell’impegno profuso dell’uomo nel rendere coltivabile un terreno scosceso e accidentato ma esposto a condizioni favorevoli per la coltivazione. Molti muretti sono in condizioni precarie, a causa dell’abbandono delle coltivazioni praticate (vite, frutticoltura…), spesso troppo poco redditizie, per la diffi coltà di meccanizzazione delle operazioni agricole e per la scarsa accessibilità; la mancanza di manutenzione provoca degrado e, quindi, crollo. Il mantenimento di queste strutture è però condizione necessaria sia per poter comprendere l’evoluzione storica che ha subito il paesaggio sia per consentire il ripristino di nuovi/vecchi usi agricoli del territorio, generatori di nuove economie agricole basate sul turismo e la riscoperta di prodotti locali. In tal senso il Parco dell’Adamello ha intrapreso da alcuni anni, nell’ambito di iniziative di salvaguardia del paesaggio, importanti proposte per la salvaguardia dei muretti e per il perpetuarsi della loro integrità e riproducibilità, stimolando con piccoli contributi i proprietari e coinvolgendoli al contempo in un’operazione più vasta di recupero delle attività agricole (senza la quale non si giustifi cherebbe l’intervento sui muretti). Una di queste iniziative è la realizzazione di un manuale per il recupero dei muretti a secco, preparato in collaborazione con l’Istituto di Ingegneria Agraria, allo scopo di: - trasmettere al pubblico generico l’arte di ricostruzione di un muretto; - far risaltare l’importanza dell’azione di salvaguardia di una parte rilavante del paesaggio camuno. Vengono, quindi, presentati i primi risultati delle indagini effettuate e delle interviste svolte per la stesura del manuale.File | Dimensione | Formato | |
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