La simulazione numerica delle modalità di propagazione di onde ultrasonore fornisce ormai da tempo un importante ausilio agli operatori CND, soprattutto quando si cerchi di giudicare l’estensione di un difetto. La memoria qui presentata si occupa in particolare di ricostruire le così denominate Creeping Waves, onde sub-superficiali talvolta indicate nella letteratura tecnica come utili a discriminare proprio la dimensione di cricche e difetti affioranti. Utilizzando diverse tipologie di sorgente (array o monosonda inclinata) è stato possibile, operando con angoli di incidenza maggiori dei valori critici dei materiali, verificare innanzitutto l’effettivo sviluppo di questo tipo di onde. Succesivamente, sfruttando il peculiare comportamento di queste componenti di risalire il fianco della discontinuità per diffrangersi sull’apice della stessa, se ne sono osservate le capacità operative nel caso di difetti affioranti in posizione “Inner Diameter” e “Outer Diameter”. Infine, se ne sono compresi meglio i limiti, ad esempio: nei confronti delle componenti superficiali pure (onde di Rayleigh), le Creeping Waves hanno evidenziato una minore profondità di ispezione. Le simulazioni effettuate hanno confermato sia il consistente vantaggio legato all’impiego di array di sonde, sia quello derivante dall’uso delle Creeping Waves, ma hanno anche messo in particolare evidenza la necessità di applicare approcci combinati fra varie tecniche per un miglior dimensionamento del difetto.
Simulazioni ultrasonore finalizzate al dimensionamento del difetto
CARBONI, MICHELE;SANGIRARDI, MICHELE
2007-01-01
Abstract
La simulazione numerica delle modalità di propagazione di onde ultrasonore fornisce ormai da tempo un importante ausilio agli operatori CND, soprattutto quando si cerchi di giudicare l’estensione di un difetto. La memoria qui presentata si occupa in particolare di ricostruire le così denominate Creeping Waves, onde sub-superficiali talvolta indicate nella letteratura tecnica come utili a discriminare proprio la dimensione di cricche e difetti affioranti. Utilizzando diverse tipologie di sorgente (array o monosonda inclinata) è stato possibile, operando con angoli di incidenza maggiori dei valori critici dei materiali, verificare innanzitutto l’effettivo sviluppo di questo tipo di onde. Succesivamente, sfruttando il peculiare comportamento di queste componenti di risalire il fianco della discontinuità per diffrangersi sull’apice della stessa, se ne sono osservate le capacità operative nel caso di difetti affioranti in posizione “Inner Diameter” e “Outer Diameter”. Infine, se ne sono compresi meglio i limiti, ad esempio: nei confronti delle componenti superficiali pure (onde di Rayleigh), le Creeping Waves hanno evidenziato una minore profondità di ispezione. Le simulazioni effettuate hanno confermato sia il consistente vantaggio legato all’impiego di array di sonde, sia quello derivante dall’uso delle Creeping Waves, ma hanno anche messo in particolare evidenza la necessità di applicare approcci combinati fra varie tecniche per un miglior dimensionamento del difetto.File | Dimensione | Formato | |
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