Attraverso il saggio "Getulio Alviani: l'arte del progetto. Un percorso di luce", la figura di Alviani è indagata da Beppe Finessi nel suo lavoro di progettista, rispetto alla sua attività più nota di artista. Il saggio propone per la prima volta una lettura di un corpus scelto di suoi progetti, a partire dalla fine degli anni Cinquanta (quando Alviani inizia la sua attività professionale proprio all'interno di studi di architettura della sua città natale, Udine, collaborando tra gli altri con Marcello D'Olivo) fino agli inizi degli anni Duemila, tra il mondo dell'architettura e quello dell'arredamento, tra allestimento e design, tra grafica e moda. Alviani è stato uno dei protagonisti italiani di un modo di fare e agire trasversale e transdisciplinare, a cavallo tra ambiti differenti, ma sempre sostenuto da un metodo progettuale evidentemente figlio di un pensiero metodico e razionale, di uno sguardo curioso e sperimentale, ma contemporaneamente strutturato e sempre alimentato da principi compositivi appresi nei suoi anni di frequentazione dei maestri della Scuola di Ulm. Il saggio è completato da una selezione fotografica ordinata dall'autore rispetto alle opere descritte e commentate, parte fotografica che per scelta dello stesso Alviani (che ha dettato l'impostazione grafica del volume) è separata dal testo, pur essendone evidentemente parte (come si evince dai numeri delle immagini che si ritrovano a fianco del testo). Oltre al saggio di Beppe Finessi, il volume contiene un saggio di Loredana Parmesani su Alviani artista, e un'intervista di Giacinto Di Pietrantonio a Getulio Alviani.
Getulio Alviani
FINESSI, GIUSEPPE;PARMESANI, LOREDANA
2004-01-01
Abstract
Attraverso il saggio "Getulio Alviani: l'arte del progetto. Un percorso di luce", la figura di Alviani è indagata da Beppe Finessi nel suo lavoro di progettista, rispetto alla sua attività più nota di artista. Il saggio propone per la prima volta una lettura di un corpus scelto di suoi progetti, a partire dalla fine degli anni Cinquanta (quando Alviani inizia la sua attività professionale proprio all'interno di studi di architettura della sua città natale, Udine, collaborando tra gli altri con Marcello D'Olivo) fino agli inizi degli anni Duemila, tra il mondo dell'architettura e quello dell'arredamento, tra allestimento e design, tra grafica e moda. Alviani è stato uno dei protagonisti italiani di un modo di fare e agire trasversale e transdisciplinare, a cavallo tra ambiti differenti, ma sempre sostenuto da un metodo progettuale evidentemente figlio di un pensiero metodico e razionale, di uno sguardo curioso e sperimentale, ma contemporaneamente strutturato e sempre alimentato da principi compositivi appresi nei suoi anni di frequentazione dei maestri della Scuola di Ulm. Il saggio è completato da una selezione fotografica ordinata dall'autore rispetto alle opere descritte e commentate, parte fotografica che per scelta dello stesso Alviani (che ha dettato l'impostazione grafica del volume) è separata dal testo, pur essendone evidentemente parte (come si evince dai numeri delle immagini che si ritrovano a fianco del testo). Oltre al saggio di Beppe Finessi, il volume contiene un saggio di Loredana Parmesani su Alviani artista, e un'intervista di Giacinto Di Pietrantonio a Getulio Alviani.| File | Dimensione | Formato | |
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