Che casa accade alla psiche quando "lavora" con la musica? È la domanda dalla quale parte questo studio sull'integrazione tra lavoro musicale e lavoro clinico. Le potenzialità formative del dispositivo musicale non risiederebbero tanto nella dimensione ludica dell'emozione, quanto nella "soddisfazione cognitiva" che scaturisce dalla sperimentazione, dall'organizzazione e dal controllo delle logiche discorsive e relazionali che attengono alla risonanza. La risonanza psichica, ossia la logica affettiva dell'esperienza, compie un vero e proprio lavoro di "orchestrazione". Sviluppa armonie e connessioni sintattiche fra parti dell'esperienza molto eterogenee fra loro e a volte ancora indecifrabili cognitivamente o dotate di una semantica non definita. Il modello elaborato in questa ricerca cerca di superare i limiti della pura analisi del deficit cognitivo e comportamentale che, fissata su indicatori esclusivamente linguistici e funzionali, rischia di mortificare pregiudizialmente la valutazione di potenziali di autocomprensione e di autoregolazione concretamente evocabili. A supporto di queste tesi sta l'esperienza del Centro Esagramma di Milano, punto di riferimento nel campo della sperimentazione avanzata e della formazione specialistica. I protocolli di sperimentazione del Centro, i criteri di verifica e validazione dei risultati sono descritti nel volume, anche in relazione alle storie cliniche di cinque giovani con autismo.
La Mente Orchestra, elaborazione della risonanza e autismo
SBATTELLA, LICIA
2006-01-01
Abstract
Che casa accade alla psiche quando "lavora" con la musica? È la domanda dalla quale parte questo studio sull'integrazione tra lavoro musicale e lavoro clinico. Le potenzialità formative del dispositivo musicale non risiederebbero tanto nella dimensione ludica dell'emozione, quanto nella "soddisfazione cognitiva" che scaturisce dalla sperimentazione, dall'organizzazione e dal controllo delle logiche discorsive e relazionali che attengono alla risonanza. La risonanza psichica, ossia la logica affettiva dell'esperienza, compie un vero e proprio lavoro di "orchestrazione". Sviluppa armonie e connessioni sintattiche fra parti dell'esperienza molto eterogenee fra loro e a volte ancora indecifrabili cognitivamente o dotate di una semantica non definita. Il modello elaborato in questa ricerca cerca di superare i limiti della pura analisi del deficit cognitivo e comportamentale che, fissata su indicatori esclusivamente linguistici e funzionali, rischia di mortificare pregiudizialmente la valutazione di potenziali di autocomprensione e di autoregolazione concretamente evocabili. A supporto di queste tesi sta l'esperienza del Centro Esagramma di Milano, punto di riferimento nel campo della sperimentazione avanzata e della formazione specialistica. I protocolli di sperimentazione del Centro, i criteri di verifica e validazione dei risultati sono descritti nel volume, anche in relazione alle storie cliniche di cinque giovani con autismo.File | Dimensione | Formato | |
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