Al fine di valutare l’importanza della fase di miscelazione rapida in un trattamento di disinfezione con acido peracetico si è condotto uno studio a scala pilota studiando il decadimento del principio attivo e l’efficienza di disinfezione sia in presenza che in assenza di tale fase. In parallelo si è anche verificato, attraverso prove di tracciante, il comportamento idrodinamico delle vasche di contatto al variare delle condizioni operative, portata influente e livello d’acqua in vasca, per identificare il grado di plug-flow. I dati sperimentali ottenuti sono stati elaborati secondo i modelli di dispersione assiale e CSTR in serie. Fissate le condizioni più prossime a un flusso a pistone ideale si sono svolte le prove di disinfezione per entrambe le modalità operative, testando dosi di 2, 5 e 15 mg PAA/L. Il decadimento nel tempo del disinfettante è risultato indipendente dalle due modalità operative. La presenza della miscelazione iniziale ha permesso di ottenere rendimenti di disinfezione maggiori solo per dosi ≤ 5 mg/L, e tempi di contatto dell’ordine di 12 minuti. Si è inoltre dimostrato che l’influenza del tempo di contatto è significativa solo per le dosi medio-basse (2 e 5 mg/L), nel caso di dosaggio diretto del disinfettante in vasca; la dipendenza dell’efficienza di disinfezione dal tempo di contatto non si rileva per la dose 5 mg/L con premiscelazione. Tra gli abbattimenti logaritmici dei microrganismi monitorati si è evidenziata una dipendenza di tipo lineare. I coliformi fecali hanno mostrato una maggior resistenza nei confronti del PAA rispetto agli Escherichia coli.
Miscelazione iniziale: influenza sull'efficienza di disnfezione dell'acido peracetico.
ANTONELLI, MANUELA;ROSSI, SABRINA;NURIZZO, COSTANTINO
2004-01-01
Abstract
Al fine di valutare l’importanza della fase di miscelazione rapida in un trattamento di disinfezione con acido peracetico si è condotto uno studio a scala pilota studiando il decadimento del principio attivo e l’efficienza di disinfezione sia in presenza che in assenza di tale fase. In parallelo si è anche verificato, attraverso prove di tracciante, il comportamento idrodinamico delle vasche di contatto al variare delle condizioni operative, portata influente e livello d’acqua in vasca, per identificare il grado di plug-flow. I dati sperimentali ottenuti sono stati elaborati secondo i modelli di dispersione assiale e CSTR in serie. Fissate le condizioni più prossime a un flusso a pistone ideale si sono svolte le prove di disinfezione per entrambe le modalità operative, testando dosi di 2, 5 e 15 mg PAA/L. Il decadimento nel tempo del disinfettante è risultato indipendente dalle due modalità operative. La presenza della miscelazione iniziale ha permesso di ottenere rendimenti di disinfezione maggiori solo per dosi ≤ 5 mg/L, e tempi di contatto dell’ordine di 12 minuti. Si è inoltre dimostrato che l’influenza del tempo di contatto è significativa solo per le dosi medio-basse (2 e 5 mg/L), nel caso di dosaggio diretto del disinfettante in vasca; la dipendenza dell’efficienza di disinfezione dal tempo di contatto non si rileva per la dose 5 mg/L con premiscelazione. Tra gli abbattimenti logaritmici dei microrganismi monitorati si è evidenziata una dipendenza di tipo lineare. I coliformi fecali hanno mostrato una maggior resistenza nei confronti del PAA rispetto agli Escherichia coli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.