(Incipit) La ricerca, inquadrata nel programma nazionale dedicato al design e alla comunicazione visiva nella cultura mediterranea, si attesta sul periodo storico immediatamente a valle del secondo conflitto mondiale, in particolare sui venti anni successivi alla chiusura delle ostilità, nei quali si consumò il definitivo passaggio dall'artigianato all'industria, e la relativa consegna delle tradizioni locali al bando della produzione seriale. Il tema viene sviluppato in due sezioni. Nella prima parte si tenta di seguire alcuni fra gli episodi più rilevanti del fenomeno culturale che accompagnò l'evoluzione dalla cultura di bottega all' "Industrial Design" propriamente detto, sia in termini di organizzazione del lavoro che in termini di visibilità mediatica, e che contribuì in breve alla definizione di un nuovo settore disciplinare. Tale prelimintare ricognizione ha lo scopo di rintracciare, attraverso la ricostruzione delle tappe significative di quel delicato passaggio, i segni di una mediterraneità che nel caso della nostra cultura nazionale tende a coincidere largamente con la multiforme segnamentazione espressiva caratterizzante l'identità italica. Nella seconda parte viene invece analizzata la vicenda di Adriano Olivetti, intesa quale esempio paradigmatico sia sul piano dei contenuti disciplinari che in rapporto alla dimensione sociale. Nella visione olivettiana, il "Design" diviene infatti il cardine di un sistema globale, che sul corretto inquadramento del problema della produzione, fonda le premesse per la realizzazione di un modello comunitario concretamente incentrato sulla promozione umana. (...).
Dell'ultimo dopoguerra: caratteri italici e design mediterraneo
COCCHIARELLA, LUIGI
2006-01-01
Abstract
(Incipit) La ricerca, inquadrata nel programma nazionale dedicato al design e alla comunicazione visiva nella cultura mediterranea, si attesta sul periodo storico immediatamente a valle del secondo conflitto mondiale, in particolare sui venti anni successivi alla chiusura delle ostilità, nei quali si consumò il definitivo passaggio dall'artigianato all'industria, e la relativa consegna delle tradizioni locali al bando della produzione seriale. Il tema viene sviluppato in due sezioni. Nella prima parte si tenta di seguire alcuni fra gli episodi più rilevanti del fenomeno culturale che accompagnò l'evoluzione dalla cultura di bottega all' "Industrial Design" propriamente detto, sia in termini di organizzazione del lavoro che in termini di visibilità mediatica, e che contribuì in breve alla definizione di un nuovo settore disciplinare. Tale prelimintare ricognizione ha lo scopo di rintracciare, attraverso la ricostruzione delle tappe significative di quel delicato passaggio, i segni di una mediterraneità che nel caso della nostra cultura nazionale tende a coincidere largamente con la multiforme segnamentazione espressiva caratterizzante l'identità italica. Nella seconda parte viene invece analizzata la vicenda di Adriano Olivetti, intesa quale esempio paradigmatico sia sul piano dei contenuti disciplinari che in rapporto alla dimensione sociale. Nella visione olivettiana, il "Design" diviene infatti il cardine di un sistema globale, che sul corretto inquadramento del problema della produzione, fonda le premesse per la realizzazione di un modello comunitario concretamente incentrato sulla promozione umana. (...).File | Dimensione | Formato | |
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