Il contributo presenta il nuovo ruolo del CASVA nel rapporto tra archivi del progetto e la città di Milano, approfondendo il significato della sua collocazione nel QT8, quartiere emblematico della cultura architettonica del dopoguerra. Il trasferimento degli archivi dal Castello Sforzesco al rinnovato edificio dell’ex mercato comunale - oggi centro studi e spazio culturale aperto alla comunità - si configura come un “risarcimento urbano”, integrando memoria storica, paesaggio e partecipazione, secondo i principi della Convenzione di Faro. Il saggio ricostruisce inoltre l’evoluzione dell’architettura degli interni milanese attraverso i fondi CASVA, dal tardo Ottocento al secondo Novecento: dalle esperienze di Arpesani alle modernità di Baldessari, fino alle sperimentazioni del QT8 e alle ricerche innovative di De Pas, D’Urbino e Lomazzi. Attraverso questi materiali emerge una storia trasversale dell’abitare, in cui mutamenti sociali, tecnologie, forme dell’arredo e concezioni dello spazio domestico si intrecciano in continuità con lo sviluppo urbano della città. Il CASVA, come archivio pubblico, rivendica infine la propria missione: garantire accessibilità, custodire le fonti del progetto, attivarle attraverso mostre e ricerche e favorire nuove interpretazioni, contribuendo alla comprensione delle trasformazioni culturali e materiali della Milano contemporanea.
Conoscere per abitare. La nuova sede del Casva (Centro di Alti Studi sulle Arti Visive) al QT8.
M. Brenna;
2025-01-01
Abstract
Il contributo presenta il nuovo ruolo del CASVA nel rapporto tra archivi del progetto e la città di Milano, approfondendo il significato della sua collocazione nel QT8, quartiere emblematico della cultura architettonica del dopoguerra. Il trasferimento degli archivi dal Castello Sforzesco al rinnovato edificio dell’ex mercato comunale - oggi centro studi e spazio culturale aperto alla comunità - si configura come un “risarcimento urbano”, integrando memoria storica, paesaggio e partecipazione, secondo i principi della Convenzione di Faro. Il saggio ricostruisce inoltre l’evoluzione dell’architettura degli interni milanese attraverso i fondi CASVA, dal tardo Ottocento al secondo Novecento: dalle esperienze di Arpesani alle modernità di Baldessari, fino alle sperimentazioni del QT8 e alle ricerche innovative di De Pas, D’Urbino e Lomazzi. Attraverso questi materiali emerge una storia trasversale dell’abitare, in cui mutamenti sociali, tecnologie, forme dell’arredo e concezioni dello spazio domestico si intrecciano in continuità con lo sviluppo urbano della città. Il CASVA, come archivio pubblico, rivendica infine la propria missione: garantire accessibilità, custodire le fonti del progetto, attivarle attraverso mostre e ricerche e favorire nuove interpretazioni, contribuendo alla comprensione delle trasformazioni culturali e materiali della Milano contemporanea.| File | Dimensione | Formato | |
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