Il saggio si basa sui primi risultati emergenti da alcuni studi condotti, durante tesi di dottorato e tesi di laurea magistrale, sul difficile tema della risposta abitativa ideale negli insediamenti realizzati in caso di emergenza. In particolare, viene presentato un progetto di architettura intitolato H[E]AVEN, un’unità autonoma sviluppata per campi profughi. La presentazione del progetto sarà anche occasione per sottolineare l’urgenza di affrontare in modo più efficiente, a livello insediativo, il problema della protezione delle persone, ben oltre il livello che può essere fornito dal singolo sistema abitativo. Viene mostrato, infatti, come si potrebbe prevedere una zona protetta dentro e fuori le singole unità sferiche H[E]AVEN che rappresenti un vero e proprio rifugio sicuro per le donne e in particolare per quelle che hanno subito violenza. Si vuole promuovere dunque un approccio progressivo alla protezione delle persone. Tale approccio parte dall’analisi della singola unità autonoma abitativa che, in virtù delle sue caratteristiche di elevata protezione per gli abitanti, contribuirà poi a rafforzare la sicurezza anche all’esterno, promuovendo la solidarietà sociale, la coabitazione e la collaborazione lavorativa e dando infine vita a un vero e proprio nuovo contesto insediativo.
L’autosufficienza del rifugio abitativo come strategia di prevenzione della violenza di genere nei contesti di emergenza umanitaria / L’autosuffisance des centres d’hébergement comme stratégie de prévention de la violence sexiste dans les situations d’urgence humanitaire
Alhussaini H.;Zanelli A.
2025-01-01
Abstract
Il saggio si basa sui primi risultati emergenti da alcuni studi condotti, durante tesi di dottorato e tesi di laurea magistrale, sul difficile tema della risposta abitativa ideale negli insediamenti realizzati in caso di emergenza. In particolare, viene presentato un progetto di architettura intitolato H[E]AVEN, un’unità autonoma sviluppata per campi profughi. La presentazione del progetto sarà anche occasione per sottolineare l’urgenza di affrontare in modo più efficiente, a livello insediativo, il problema della protezione delle persone, ben oltre il livello che può essere fornito dal singolo sistema abitativo. Viene mostrato, infatti, come si potrebbe prevedere una zona protetta dentro e fuori le singole unità sferiche H[E]AVEN che rappresenti un vero e proprio rifugio sicuro per le donne e in particolare per quelle che hanno subito violenza. Si vuole promuovere dunque un approccio progressivo alla protezione delle persone. Tale approccio parte dall’analisi della singola unità autonoma abitativa che, in virtù delle sue caratteristiche di elevata protezione per gli abitanti, contribuirà poi a rafforzare la sicurezza anche all’esterno, promuovendo la solidarietà sociale, la coabitazione e la collaborazione lavorativa e dando infine vita a un vero e proprio nuovo contesto insediativo.| File | Dimensione | Formato | |
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