Infanzia politecnica (con èkphrasis). L’apprendistato al progetto nei taccuini degli architetti milanesi / Polytechnic Childhood (with èkphrasis). The Design Apprenticeship in Milanese Architects’ Sketchpads.

The essay faces, within a larger European research project on the role of the journey in academic training to the project, the theme of the study and travel notebooks by the architecture students at the Politecnico di Milano, where, in the didactic program outlined by Camillo Boito, the project is conceived as a natural outlet of a training based on the metabolization of historical forms through the practice of drawing. The students approach architecture through the redesign from books, first of classical antiquities and then of the Renaissance works, to finally reach the study, from books and on the field, of the Lombard Romanesque, designated as a virtuous paradigm for the future professionals and intellectuals of the young Italian nation. The rich repertoire of drawings contained in Piero Bottoni’s notebooks, integrated by the most frag- mented ones by Luigi Figini, Gino Pollini and Giuseppe Terragni, document the improvement of the authors’ skills through a path that includes study trips as real didactic moments. From the notebooks, however, also emerges a moment of turning point in the expected training trajectory, when the adhesion to the Boito’s regionalist model is replaced by the tension towards an archetypal Mediterraneanity which, in its different variations, will constitute the future paradigm towards proposals for the city e contemporary housing, aligned with the most advanced voices of the international scenario.

Il saggio affronta, entro un più ampio progetto di ricerca europeo sul ruolo del viaggio nella formazione accademica al progetto, il tema dei taccuini di studio e di viaggio degli allievi architetti al Politecnico di Milano, dove, nell’iter didattico delineato da Camillo Boito, il progetto del nuovo è concepito come naturale sbocco di un apprendistato fondato sulla metabolizzazione delle forme storiche attraverso la pratica del disegno. Gli allievi si avvicinano all’architettura attraverso il ridisegno da libri dapprima delle antichità classiche e poi delle opere del Rinascimento, per giungere infine allo studio, da libri e sul campo, del romanico lombardo, assurto a paradigma virtuoso per i futuri professionisti e intellet- tuali della giovane nazione italiana. l ricchissimo repertorio di disegni contenuto nei taccuini di Piero Bottoni, integrati da quelli più frammentari di Luigi Figini, Gino Pollini e Giuseppe Terragni, documen- tano il progredire delle competenze degli autori attraverso un percorso che include i viaggi di studio come veri e propri momenti didattici. Dai taccuini emerge, tuttavia, anche un momento di svolta nella traiettoria formativa prevista, quando all’adesione al modello regionalista boitiano si sostituisce la tensione verso una mediterraneità archetipica che, nelle sue diverse declinazioni, costituirà il futuro paradigma verso proposte per la città e l’abitare contemporaneo, in linea con le più avanzate voci dello scenario internazionale.