In itinere

The journey of initiation has been and continues to be vital for architects. It is a process where an individual undergoes a period of intellectual growth and deeper understanding; it is not just about visiting buildings and understanding their contextual reasons, but also about experiencing them firsthand. In this way, they become part of a personal atlas of references and, consequently, project material, extending the influence of the journey beyond time. This issue addresses several sub-themes, ranging from the cognitive processes associated with material interaction with the artefact, to the various ways in which it can be observed, from the journeys that have most influenced the trajectories of individual architects, to the analysis of some of their exemplary works. The last two contributions are based on interviews about the role of travel in architects’ intellectual training.

Il viaggio di formazione è stato e continua ad essere fondante per gli architetti. Non si tratta solo di visitare edifici e comprenderne le ragioni contestuali, ma anche di passarli al vaglio dell’esperienza. In questo modo diventano parte di un personale atlante di riferimenti, quindi materiale di progetto, dilatando nel tempo l’avventura del viaggio. Con queste premesse, il numero affronta alcuni sottotemi, spaziando dai processi cognitivi associati all’interazione materiale con il manufatto, alle varie modalità della sua osservazione, dai viaggi che hanno maggiormente influenzato le traiettorie dei singoli architetti, all’analisi di alcune loro opere esemplari. Gli ultimi due contributi sono basati sulle interviste intorno al ruolo del viaggio nel percorso intellettuale dell’architetto.