The “all too little-known Abbey of Cerreto” in Professor Carlo Perogalli’s Restoration Course at the Polytechnic University of Milan in 1960. The essay reflects on an academic exercise carried out in 1960 within the Restoration course taught at the Politecnico of Milano by Professor Carlo Perogalli. The text examines the project, which proposes a critical and conservative restoration of the Cistercian abbey of Abbadia Cerreto (Lodi), based on historical knowledge and on an architectural reading of the building as it appeared sixty-five years ago. The author of the project rejects arbitrary reconstructions and favors reversible and distinguishable interventions, in line with the contemporary debates within the Milanese academic environment and in adherence to the Athens Charter (1933), while partly anticipating the principles later formalized in the Venice Charter of 1964. The abbey is described as a significant example of Lombard Cistercian architecture, with particular attention to its verticality, to the use of brick, and to the octagonal lantern tower, in partial accordance with the narrative method proposed by the Milanese scholar and professor. The project reveals a historicist sensitivity and an early critical awareness of cultural heritage, making the exercise not only a valuable record of the conservation status of the architectural complex in Lodi at the time, but also a methodological witness to the teaching of restoration in the 1960s.

Il saggio propone una riflessione su un’esercitazione svoltasi nel 1960 nell’ambito del corso di Restauro tenuto al Politecnico di Milano dal prof. Carlo Perogalli. Il testo analizza l’elaborato che propone un intervento di restauro critico e conservativo sull’abbazia cistercense di Abbadia Cerreto (Lodi), fondato sulla conoscenza storica e sulla lettura architettonica del complesso come appariva sessantacinque anni fa. L’autore del progetto rifiuta le ricostruzioni arbitrarie e privilegia interventi reversibili e riconoscibili, in linea con il dibattito interno al polo universitario milanese e in adesione alla Carta di Atene (1933), anticipando parzialmente i contenuti della Carta di Venezia del 1964. L’abbazia è descritta come esempio significativo di architettura cistercense lombarda, con particolare attenzione alla verticalità, all’uso del mattone e alla torre nolare ottagonale, in parziale adesione al metodo narrativo proposta dal docente e storico milanese. Il progetto evidenzia una sensibilità storicista e una precoce coscienza critica del patrimonio, rendendo l’esercitazione non solo un’interessante testimonianza dello stato conservativo del complesso architettonico lodigiano, ma anche una testimonianza metodologica dell’insegnamento del restauro negli anni sessanta.

La “troppo poco nota abbazia di Cerreto” nel Corso di Restauro del prof. Carlo Perogalli al Politecnico di Milano nel 1960

Ferdinando Zanzottera
2025-01-01

Abstract

The “all too little-known Abbey of Cerreto” in Professor Carlo Perogalli’s Restoration Course at the Polytechnic University of Milan in 1960. The essay reflects on an academic exercise carried out in 1960 within the Restoration course taught at the Politecnico of Milano by Professor Carlo Perogalli. The text examines the project, which proposes a critical and conservative restoration of the Cistercian abbey of Abbadia Cerreto (Lodi), based on historical knowledge and on an architectural reading of the building as it appeared sixty-five years ago. The author of the project rejects arbitrary reconstructions and favors reversible and distinguishable interventions, in line with the contemporary debates within the Milanese academic environment and in adherence to the Athens Charter (1933), while partly anticipating the principles later formalized in the Venice Charter of 1964. The abbey is described as a significant example of Lombard Cistercian architecture, with particular attention to its verticality, to the use of brick, and to the octagonal lantern tower, in partial accordance with the narrative method proposed by the Milanese scholar and professor. The project reveals a historicist sensitivity and an early critical awareness of cultural heritage, making the exercise not only a valuable record of the conservation status of the architectural complex in Lodi at the time, but also a methodological witness to the teaching of restoration in the 1960s.
2025
Il saggio propone una riflessione su un’esercitazione svoltasi nel 1960 nell’ambito del corso di Restauro tenuto al Politecnico di Milano dal prof. Carlo Perogalli. Il testo analizza l’elaborato che propone un intervento di restauro critico e conservativo sull’abbazia cistercense di Abbadia Cerreto (Lodi), fondato sulla conoscenza storica e sulla lettura architettonica del complesso come appariva sessantacinque anni fa. L’autore del progetto rifiuta le ricostruzioni arbitrarie e privilegia interventi reversibili e riconoscibili, in linea con il dibattito interno al polo universitario milanese e in adesione alla Carta di Atene (1933), anticipando parzialmente i contenuti della Carta di Venezia del 1964. L’abbazia è descritta come esempio significativo di architettura cistercense lombarda, con particolare attenzione alla verticalità, all’uso del mattone e alla torre nolare ottagonale, in parziale adesione al metodo narrativo proposta dal docente e storico milanese. Il progetto evidenzia una sensibilità storicista e una precoce coscienza critica del patrimonio, rendendo l’esercitazione non solo un’interessante testimonianza dello stato conservativo del complesso architettonico lodigiano, ma anche una testimonianza metodologica dell’insegnamento del restauro negli anni sessanta.
Carlo Perogalli
Abbazia di Cerreto
Architettura monastica
Architettura cistercense
Cistercensi
Storia del Politecnico di Milano
Restauro
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
La troppo poco nota abbazia di Cerreto_compressed.pdf

accesso aperto

Dimensione 3.25 MB
Formato Adobe PDF
3.25 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1299670
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact