Architecture is capable of stimulating social change and offering solutions to contrast territorial fragility in multi-risk contexts through an ecological and contextual approach, as well as by introjecting into its disciplinary knowledge actions of care, repair, education, protection and adaptation that translate into a transformative capacity that goes beyond mere actions on physical space, i.e. by activating spatial agency. By recognising and analysing in a holistic manner the complexity of architectural practice and all the factors involved in the design process, we can use design as a tool to reinforce values and goals that transcend the aesthetic values and technical components of the discipline, without disregarding them. In this way, we can rethink those elements of the project hidden in the relationships between places and the various actors involved in spatial transformations that are capable of acting on social and environmental inequalities and reducing territorial vulnerability and fragility. Thanks to the involvement of local communities in both participatory and co-design actions, we can recognise and activate them from the initial design phases of the project, so that they can be incorporated into the construction of architectural works, taking into account local identities, knowledge and values, as well as material culture.

L’architettura è capace di stimolare cambiamenti sociali e di offrire delle risposte per contrastare le fragilità territoriali in contesti multirischio attraverso un approccio ecologico e contestuale nonché introiettando nei suoi saperi disciplinari azioni di cura, riparazione, educazione, protezione e adattamento che si traducono in una capacità trasformativa che va oltre le sole azioni sullo spazio fisico, attivando l’agentività spaziale. Riconoscendo e analizzando in maniera olistica la complessità della pratica architettonica e tutti i fattori coinvolti nel processo progettuale, possiamo usare il progetto come strumento per rafforzare valori e obiettivi che trascendono i soli valori estetici e le componenti tecniche della disciplina, senza però trascurarli. In questo modo si possono ripensare quegli elementi del progetto nascosti nelle relazioni tra i luoghi e i diversi attori coinvolti nelle trasformazioni spaziali che sono capaci di agire sulle inuguaglianze sociali e ambientali, di ridurre la vulnerabilità e le fragilità territoriali. Grazie al coinvolgimento delle comunità locali sia in azioni partecipative che di coprogettazione possiamo riconoscerli e attivarli già nella fase iniziale di concezione del progetto in modo da introiettarli nella realizzazione delle opere architettoniche tenendo conto delle identità, dei saperi e dei valori locali ma anche della cultura materiale.

Architetture per il cambiamento sociale. Proteggere e coinvolgere abitanti e utenti | Architecture for Social Change. Protecting and Engaging Inhabitants and Users

Cassandra Cozza
2025-01-01

Abstract

Architecture is capable of stimulating social change and offering solutions to contrast territorial fragility in multi-risk contexts through an ecological and contextual approach, as well as by introjecting into its disciplinary knowledge actions of care, repair, education, protection and adaptation that translate into a transformative capacity that goes beyond mere actions on physical space, i.e. by activating spatial agency. By recognising and analysing in a holistic manner the complexity of architectural practice and all the factors involved in the design process, we can use design as a tool to reinforce values and goals that transcend the aesthetic values and technical components of the discipline, without disregarding them. In this way, we can rethink those elements of the project hidden in the relationships between places and the various actors involved in spatial transformations that are capable of acting on social and environmental inequalities and reducing territorial vulnerability and fragility. Thanks to the involvement of local communities in both participatory and co-design actions, we can recognise and activate them from the initial design phases of the project, so that they can be incorporated into the construction of architectural works, taking into account local identities, knowledge and values, as well as material culture.
2025
Oltre il rischio. Una prospettiva di ricerca per l’antifragilità | Beyond Risk. A Research Perspective Towards Antifragility
979-12-5644-136-5
L’architettura è capace di stimolare cambiamenti sociali e di offrire delle risposte per contrastare le fragilità territoriali in contesti multirischio attraverso un approccio ecologico e contestuale nonché introiettando nei suoi saperi disciplinari azioni di cura, riparazione, educazione, protezione e adattamento che si traducono in una capacità trasformativa che va oltre le sole azioni sullo spazio fisico, attivando l’agentività spaziale. Riconoscendo e analizzando in maniera olistica la complessità della pratica architettonica e tutti i fattori coinvolti nel processo progettuale, possiamo usare il progetto come strumento per rafforzare valori e obiettivi che trascendono i soli valori estetici e le componenti tecniche della disciplina, senza però trascurarli. In questo modo si possono ripensare quegli elementi del progetto nascosti nelle relazioni tra i luoghi e i diversi attori coinvolti nelle trasformazioni spaziali che sono capaci di agire sulle inuguaglianze sociali e ambientali, di ridurre la vulnerabilità e le fragilità territoriali. Grazie al coinvolgimento delle comunità locali sia in azioni partecipative che di coprogettazione possiamo riconoscerli e attivarli già nella fase iniziale di concezione del progetto in modo da introiettarli nella realizzazione delle opere architettoniche tenendo conto delle identità, dei saperi e dei valori locali ma anche della cultura materiale.
architecture
social and ecological justice
co-design
anti-fragile practices
architettura
giustizia sociale ed ecologica
co-design
pratiche antifragili
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