Le sperimentazioni più interessanti di piattaforme multimodali di mobilità attiva abilitante i territori, i paesaggi, le economie e le comunità locali ricercano il superamento dei caratteri tradizionali del percorso ciclabile quale mero dispositivo tecnico-funzionale specializzato; contrastano esplicitamente il paradigma improntato sull’uso pervasivo dell’automobile, mettendo al contrario in evidenza le multidimensionali virtù della bicicletta, che allarga il raggio d’azione personale senza limitarne il movimento. Come? Decarbonizzando il sistema dei trasporti e rendendo competitive modalità di spostamento ambientalmente più sostenibili e assieme fortemente ancorate ai contesti. A partire da questo punto di vista orientato, il contributo proposto traguarda la possibilità che politiche, programmi e progetti di mobilità attiva possano rigenerare territori e paesaggi locali. Questo anche con riferimento a una ricerca–azione in corso per la conurbazione Dalmine-Zingonia, che lavora in tre direzioni: mettere al centro le dimensioni socio-spaziali dei territori locali, trascurate nel dominante paradigma funzionalista e tecno-digitale della transizione ecologica (relazionare reti di paesaggi); progettare una strategia pubblica che integri la mobilità attiva all’interno di un riformato welfare urbano (costruire un progetto di sistema); promuovere modalità attive di movimento ascoltando e coinvolgendo le comunità locali insediate (promuovere modalità attive e partecipate di movimento).
Infrastrutture di mobilità attiva, telai portanti la rigenerazione resiliente dei territori
Elena Solero
2025-01-01
Abstract
Le sperimentazioni più interessanti di piattaforme multimodali di mobilità attiva abilitante i territori, i paesaggi, le economie e le comunità locali ricercano il superamento dei caratteri tradizionali del percorso ciclabile quale mero dispositivo tecnico-funzionale specializzato; contrastano esplicitamente il paradigma improntato sull’uso pervasivo dell’automobile, mettendo al contrario in evidenza le multidimensionali virtù della bicicletta, che allarga il raggio d’azione personale senza limitarne il movimento. Come? Decarbonizzando il sistema dei trasporti e rendendo competitive modalità di spostamento ambientalmente più sostenibili e assieme fortemente ancorate ai contesti. A partire da questo punto di vista orientato, il contributo proposto traguarda la possibilità che politiche, programmi e progetti di mobilità attiva possano rigenerare territori e paesaggi locali. Questo anche con riferimento a una ricerca–azione in corso per la conurbazione Dalmine-Zingonia, che lavora in tre direzioni: mettere al centro le dimensioni socio-spaziali dei territori locali, trascurate nel dominante paradigma funzionalista e tecno-digitale della transizione ecologica (relazionare reti di paesaggi); progettare una strategia pubblica che integri la mobilità attiva all’interno di un riformato welfare urbano (costruire un progetto di sistema); promuovere modalità attive di movimento ascoltando e coinvolgendo le comunità locali insediate (promuovere modalità attive e partecipate di movimento).| File | Dimensione | Formato | |
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