Il Congresso INU di Bologna ha indicato l’urgenza di superare il vecchio ed esausto portato normativo e strumentario della legge urbanistica nazionale del 1942 e la necessità di approvare una legge di principi per il governo del territorio che sia in grado di dare nuova efficacia e coerenza all’azione urbanistica. La proposta di legge elaborata dall’INU individua i principi entro cui ridefinire il paradigma e le priorità del progetto urbanistico contemporaneo, attraverso un mutamento dei contenuti e delle forme degli strumenti di pianificazione. Il modello di piano che viene delineato nella proposta di legge si pone, alle diverse scale, come dispositivo nuovamente ‘utile’ e necessario per governare le attuali problematiche urbane e territoriali ed efficace nell’affrontare le sfide, sempre più indifferibili in una fase di crisi multiple e articolate; ‘policrisi’ che riguardano la politica, l’economia, le società, l’ambiente; che generano conflitti e diseguaglianze sempre più acute e che si devono in parte a una gestione sempre meno sostenibile delle risorse naturali, i cui impatti sul cambiamento climatico si ripercuotono sulla salute e vivibilità delle nostre città. Tra i punti fondativi nella proposta di legge dell’INU vi è la sostenibilità e qualità dei sistemi urbani, finalizzata a garantire alle generazioni future beni ambientali integri e risorse territoriali efficienti (Arcidiacono 2022). La rilevanza di questo assunto, cui ha contribuito il lavoro della community ‘Consumo di suolo e servizi ecosistemici’, in un confronto costante con le altre community del Cluster ‘Suolo, servizi ecosistemici e cambiamenti climatici’, appare con evidenza nell’elaborazione dei principi e nell’articolazione delle undici finalità della proposta di legge. Tra queste: il contenimento del consumo di suolo, la priorità della rigenerazione urbana e territoriale, il contrasto al cambiamento climatico, la tutela delle risorse naturali e dei beni paesaggistici. Il suolo viene riconosciuto come risorsa naturale non riproducibile e sostanziale per il nostro benessere; l’azzeramento dei processi di consumo rappresenta un obiettivo primario per il nuovo piano urbanistico, all’interno di una prospettiva in cui la rigenerazione urbana della città esistente assume un ruolo cruciale, con la guida di una regia pubblica in grado di indirizzare e coordinare la complessità e la multi-attorialità degli interventi verso il perseguimento di nuove prestazioni ambientali e sociali per la riurbanizzazione di una città resilente alle sfide climatiche.
Il piano come dispositivo utile per un modello di governo del territorio ecologicamente orientato
A. Arcidiacono
2025-01-01
Abstract
Il Congresso INU di Bologna ha indicato l’urgenza di superare il vecchio ed esausto portato normativo e strumentario della legge urbanistica nazionale del 1942 e la necessità di approvare una legge di principi per il governo del territorio che sia in grado di dare nuova efficacia e coerenza all’azione urbanistica. La proposta di legge elaborata dall’INU individua i principi entro cui ridefinire il paradigma e le priorità del progetto urbanistico contemporaneo, attraverso un mutamento dei contenuti e delle forme degli strumenti di pianificazione. Il modello di piano che viene delineato nella proposta di legge si pone, alle diverse scale, come dispositivo nuovamente ‘utile’ e necessario per governare le attuali problematiche urbane e territoriali ed efficace nell’affrontare le sfide, sempre più indifferibili in una fase di crisi multiple e articolate; ‘policrisi’ che riguardano la politica, l’economia, le società, l’ambiente; che generano conflitti e diseguaglianze sempre più acute e che si devono in parte a una gestione sempre meno sostenibile delle risorse naturali, i cui impatti sul cambiamento climatico si ripercuotono sulla salute e vivibilità delle nostre città. Tra i punti fondativi nella proposta di legge dell’INU vi è la sostenibilità e qualità dei sistemi urbani, finalizzata a garantire alle generazioni future beni ambientali integri e risorse territoriali efficienti (Arcidiacono 2022). La rilevanza di questo assunto, cui ha contribuito il lavoro della community ‘Consumo di suolo e servizi ecosistemici’, in un confronto costante con le altre community del Cluster ‘Suolo, servizi ecosistemici e cambiamenti climatici’, appare con evidenza nell’elaborazione dei principi e nell’articolazione delle undici finalità della proposta di legge. Tra queste: il contenimento del consumo di suolo, la priorità della rigenerazione urbana e territoriale, il contrasto al cambiamento climatico, la tutela delle risorse naturali e dei beni paesaggistici. Il suolo viene riconosciuto come risorsa naturale non riproducibile e sostanziale per il nostro benessere; l’azzeramento dei processi di consumo rappresenta un obiettivo primario per il nuovo piano urbanistico, all’interno di una prospettiva in cui la rigenerazione urbana della città esistente assume un ruolo cruciale, con la guida di una regia pubblica in grado di indirizzare e coordinare la complessità e la multi-attorialità degli interventi verso il perseguimento di nuove prestazioni ambientali e sociali per la riurbanizzazione di una città resilente alle sfide climatiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


