L'effimera stagione napoleonica ebbe il merito di collocare la città di Milano al centro della scena europea, in quanto nuova capitale del Regno. Le fonti documentarie e bibliografiche del primo decennio del XIX secolo offrono un panorama straordinario del cambiamento politico-amministrativo della città, con le sue interconnessioni nei settori economico, sociale e culturale. Il passaggio all’amministrazione francese ebbe ripercussioni significative anche nel campo delle arti decorative, al servizio della magnificenza della nuova corte e delle sue residenze. Il presente studio si propone di delineare un quadro del contesto milanese, accompagnato dalle trasformazioni dell’industria del lusso e dalla nascita di nuove imprese (bronzi, pietre dure, smalti...) che contribuirono a imporre la moda e il gusto francesi. Tale processo fu favorito dall’importazione di prodotti manifatturieri (in particolare velluti e sete prodotti a Lione, nonché gli arazzi dei Gobelins), dalla presenza di artigiani francesi in città, oltre che dalla pubblicazione di periodici (come, ad esempio, il Corriere delle Dame) e di repertori a stampa (l’edizione milanese dell’album di Percier e Fontaine del 1812, ma anche le Invenzioni di Pietro Rocchegiani). Rapidamente assimilati dall’aristocrazia locale, i nuovi canoni estetici vennero presto adottati anche dalla borghesia e furono apprezzati nei decenni successivi, nonostante il brusco epilogo dell’Impero napoleonico.

Adattamento e resistenze. L’industria artistica milanese al servizio del gusto della corte napoleonica

P. Cordera
2024-01-01

Abstract

L'effimera stagione napoleonica ebbe il merito di collocare la città di Milano al centro della scena europea, in quanto nuova capitale del Regno. Le fonti documentarie e bibliografiche del primo decennio del XIX secolo offrono un panorama straordinario del cambiamento politico-amministrativo della città, con le sue interconnessioni nei settori economico, sociale e culturale. Il passaggio all’amministrazione francese ebbe ripercussioni significative anche nel campo delle arti decorative, al servizio della magnificenza della nuova corte e delle sue residenze. Il presente studio si propone di delineare un quadro del contesto milanese, accompagnato dalle trasformazioni dell’industria del lusso e dalla nascita di nuove imprese (bronzi, pietre dure, smalti...) che contribuirono a imporre la moda e il gusto francesi. Tale processo fu favorito dall’importazione di prodotti manifatturieri (in particolare velluti e sete prodotti a Lione, nonché gli arazzi dei Gobelins), dalla presenza di artigiani francesi in città, oltre che dalla pubblicazione di periodici (come, ad esempio, il Corriere delle Dame) e di repertori a stampa (l’edizione milanese dell’album di Percier e Fontaine del 1812, ma anche le Invenzioni di Pietro Rocchegiani). Rapidamente assimilati dall’aristocrazia locale, i nuovi canoni estetici vennero presto adottati anche dalla borghesia e furono apprezzati nei decenni successivi, nonostante il brusco epilogo dell’Impero napoleonico.
2024
Tra Parigi e Milano. La corte napoleonica e le sue relazioni internazionali
9791255611448
arti decorative, ottocento, manifatture artistiche, cultura napoleonica, Beahaurnais
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