Descrizione L’Isola Superiore, o dei Pescatori per la storica attività dei suoi abitanti, fa parte dell’arcipelago delle Isole Borromee situato nel medio Lago Maggiore. La sua storia è antica: già nell’età medievale esisteva un borgo di pescatori raccolti attorno a una cappella, a un piccolo cimitero e a una lisca di stradine che si concludono nella coda terminale, dove oggi si posizionano il porto e alcune rampe di approdo per le imbarcazioni. In tale contesto alcune problematiche legate sia all’ambiente che al costruito minacciano l’integrità dell’Isola e della sua comunità anche in relazione alle dinamiche di fruizione turistica ormai troppo altalenanti subite dal territorio. Un turismo sostenibile può diventare invece una risorsa nel momento in cui entra in gioco una sua governance efficace, mentre della pesca, tassello importante per la vita della comunità isolana, si possono riattivare la memoria e le tracce quali supporti concreti per attività turistiche più consapevoli. Obiettivi L’obiettivo generale del progetto è quello di valorizzare il patrimonio identitario della comunità isolana, incentrato sulla pesca, di rilanciare questa cultura specifica insieme alle tradizioni sociali tipiche, in via di sparizione o già scomparse, a vantaggio del sempre più imponente fenomeno del turismo di massa. La pesca è storia di luoghi, di tecniche e di vita, patrimonio di conoscenze, tradizioni e ricchezza gastronomica tipica, mentre oggi un turismo privo di orientamenti e supporti culturali, risulta attratto dall’Isola dei Pescatori per i residui valori pittoreschi, ma soprattutto per le pervasive attività commerciali e di ristorazione, ormai quasi completamente avulse dal contesto storico. Obiettivo specifico è la salvaguardia del patrimonio storico, paesaggistico, ambientale e culturale della comunità, e il recupero della cultura materiale e immateriale, restituita come patrimonio condiviso all’interno degli spazi legati ad un Ecomuseo della Pesca e dell’Isola. Strategie La strategia che si intende perseguire è quella dell’ecomuseo, quale occasione di condivisione sociale, conservazione, valorizzazione e sistematizzazione del patrimonio isolano sia materiale che immateriale. L’edificio delle ex Scuole Elementari (un tempo casa del musicista Ugo Ara poi sede delle Scuole Elementari) viene riproposto come cuore del museo diffuso della Pesca e dell’Isola e centro di documentazione. Data la dimensione ridotta del borgo antico e dei suoi fabbricati, una rete di luoghi complementari può corrispondere ad un’efficace strategia di valorizzazione, oltre che alle reali esigenze odierne di un’istituzione culturale all’avanguardia. Ciò che si ritiene di dover preservare e condividere è il bagaglio culturale della comunità attraverso l’istituzione di un servizio museale attivo e stimolante, condiviso dagli abitanti e dalle associazioni locali e supportato da un calendario articolato di iniziative socio-culturali, didattiche e di ricerca. Risultati Si intende applicare in questo piccolo contesto alcune strategie di valorizzazione, capaci di stabilizzare e radicare nel tempo le esperienze innovative proposte e di coinvolgere sempre più numerosi portatori di interessi territoriali, privati, istituzionali, con cui instaurare network duraturi e strategici per uno sviluppo sostenibile. Inoltre, attraverso esperienze lavorative e di volontariato, legate ad attività tradizionali, iniziative innovative e nuovi servizi che l’Ecomuseo promuove, si innescherebbe un meccanismo virtuoso, radicato nel contesto, di rilancio economico sostenibile, connesso alla sensibilizzazione degli attori presenti sul territorio.
Isola Superiore dei Pescatori: Ecomuseo della Pesca e dell'isola
Michele Ugolini
In corso di stampa
Abstract
Descrizione L’Isola Superiore, o dei Pescatori per la storica attività dei suoi abitanti, fa parte dell’arcipelago delle Isole Borromee situato nel medio Lago Maggiore. La sua storia è antica: già nell’età medievale esisteva un borgo di pescatori raccolti attorno a una cappella, a un piccolo cimitero e a una lisca di stradine che si concludono nella coda terminale, dove oggi si posizionano il porto e alcune rampe di approdo per le imbarcazioni. In tale contesto alcune problematiche legate sia all’ambiente che al costruito minacciano l’integrità dell’Isola e della sua comunità anche in relazione alle dinamiche di fruizione turistica ormai troppo altalenanti subite dal territorio. Un turismo sostenibile può diventare invece una risorsa nel momento in cui entra in gioco una sua governance efficace, mentre della pesca, tassello importante per la vita della comunità isolana, si possono riattivare la memoria e le tracce quali supporti concreti per attività turistiche più consapevoli. Obiettivi L’obiettivo generale del progetto è quello di valorizzare il patrimonio identitario della comunità isolana, incentrato sulla pesca, di rilanciare questa cultura specifica insieme alle tradizioni sociali tipiche, in via di sparizione o già scomparse, a vantaggio del sempre più imponente fenomeno del turismo di massa. La pesca è storia di luoghi, di tecniche e di vita, patrimonio di conoscenze, tradizioni e ricchezza gastronomica tipica, mentre oggi un turismo privo di orientamenti e supporti culturali, risulta attratto dall’Isola dei Pescatori per i residui valori pittoreschi, ma soprattutto per le pervasive attività commerciali e di ristorazione, ormai quasi completamente avulse dal contesto storico. Obiettivo specifico è la salvaguardia del patrimonio storico, paesaggistico, ambientale e culturale della comunità, e il recupero della cultura materiale e immateriale, restituita come patrimonio condiviso all’interno degli spazi legati ad un Ecomuseo della Pesca e dell’Isola. Strategie La strategia che si intende perseguire è quella dell’ecomuseo, quale occasione di condivisione sociale, conservazione, valorizzazione e sistematizzazione del patrimonio isolano sia materiale che immateriale. L’edificio delle ex Scuole Elementari (un tempo casa del musicista Ugo Ara poi sede delle Scuole Elementari) viene riproposto come cuore del museo diffuso della Pesca e dell’Isola e centro di documentazione. Data la dimensione ridotta del borgo antico e dei suoi fabbricati, una rete di luoghi complementari può corrispondere ad un’efficace strategia di valorizzazione, oltre che alle reali esigenze odierne di un’istituzione culturale all’avanguardia. Ciò che si ritiene di dover preservare e condividere è il bagaglio culturale della comunità attraverso l’istituzione di un servizio museale attivo e stimolante, condiviso dagli abitanti e dalle associazioni locali e supportato da un calendario articolato di iniziative socio-culturali, didattiche e di ricerca. Risultati Si intende applicare in questo piccolo contesto alcune strategie di valorizzazione, capaci di stabilizzare e radicare nel tempo le esperienze innovative proposte e di coinvolgere sempre più numerosi portatori di interessi territoriali, privati, istituzionali, con cui instaurare network duraturi e strategici per uno sviluppo sostenibile. Inoltre, attraverso esperienze lavorative e di volontariato, legate ad attività tradizionali, iniziative innovative e nuovi servizi che l’Ecomuseo promuove, si innescherebbe un meccanismo virtuoso, radicato nel contesto, di rilancio economico sostenibile, connesso alla sensibilizzazione degli attori presenti sul territorio.File | Dimensione | Formato | |
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