Il Compasso d’Oro, istituito nel 1954, è un premio emblematico che racconta la storia dell’Italia nel contesto del design industriale. Questo premio non solo celebra la creatività, ma riflette anche i cambiamenti sociali, culturali ed economici del paese. Dalle sue prime edizioni, il Compasso d’Oro ha incarnato le speranze di una società che, nel dopoguerra, cercava riscatto e innovazione. Durante il boom economico, segnato dall’industrializzazione e dall’influenza della cultura americana, gli oggetti premiati diventano simboli di un nuovo stile di vita, intriso di ottimismo e progressismo. Il premio accompagna la trasformazione della famiglia italiana, da un modello rurale e patriarcale a uno più urbano e industriale, riflettendo anche il cambiamento degli spazi domestici. Negli anni Cinquanta e Sessanta, la casa diventa un luogo di maggiore socializzazione e di sperimentazione del design, con l’introduzione di arredi funzionali e innovativi. La cucina, ad esempio, si trasforma grazie alla modularità e all’ergonomia, segnando l’inizio della modernità nelle abitazioni italiane. L’adozione di nuovi materiali e l’attenzione all’illuminazione evidenziano la ricerca di soluzioni pratiche ed estetiche per un pubblico che aspira a un benessere più tangibile. Nel contesto del boom economico, si sviluppa una cultura del consumo che si intreccia con il design, dando vita a oggetti che diventano veri e propri status symbol. Tra gli anni Sessanta e Settanta, l’Italia vive una crescente attenzione verso il «good design», che vede il coinvolgimento di artisti e architetti di grande fama e si riflette in premi nazionali e internazionali. Gli oggetti premiati, come la lavastoviglie, il frigorifero e l’automobile, esprimono il sogno di una società più comoda e tecnologicamente avanzata. Con il passare degli anni, il Compasso d’Oro si adatta ai cambiamenti sociali. Negli anni Settanta, in particolare, l’Italia attraversa un periodo di crisi economica e turbolenze politiche, segnato dal terrorismo e dalla crisi energetica. Questo sfondo sociopolitico influisce anche sul design: la casa diventa un luogo più eclettico, che rispecchia un senso di disillusione, ma anche la continua ricerca di un equilibrio tra funzionalità e bellezza. Gli oggetti premiati durante questo periodo riflettono un adattamento alle nuove esigenze, con soluzioni più minimaliste e versatili. Il premio diventa quindi una sorta di termometro dei cambiamenti socioculturali italiani, un riflesso dei desideri, delle paure e delle conquiste di un paese in continua evoluzione. Dal sogno di un benessere individuale alla necessità di adattarsi ai cambiamenti globali, il Compasso d’Oro documenta attraverso gli oggetti premiati il dialogo tra tradizione e innovazione. Il design industriale, come testimonianza di una cultura che evolve, diventa così un motore di progresso, un simbolo di speranza e di ottimismo che spinge la società a progettare e a vivere in modo diverso, proiettata verso il futuro. Inoltre, l’impegno del Compasso d’Oro nell’accentuare l’importanza della funzionalità e dell’estetica nell’arredamento domestico segna l’inizio di una nuova era, in cui la casa diventa più che mai un luogo dinamico, flessibile, capace di rispondere alle esigenze di una società che cambia. Gli oggetti che ottengono il premio non sono più solo strumenti funzionali, ma diventano espressioni di una nuova cultura del vivere. La casa, un tempo statica e legata a più rigide tradizioni familiari, si trasforma in un ambiente di vita fluido quanto simbolico, dove il design diventa l’elemento principale per raccontare il cambiamento del tessuto sociale. Il Compasso d’Oro continua a essere un osservatorio privilegiato, un’opportunità per leggere la società italiana attraverso i suoi oggetti, che parlano di un passato che evolve, ma anche di un futuro sempre da progettare.

Desideri in forma di oggetti. Riflessi “d’Oro” nelle case italiane

I. Forino
2025-01-01

Abstract

Il Compasso d’Oro, istituito nel 1954, è un premio emblematico che racconta la storia dell’Italia nel contesto del design industriale. Questo premio non solo celebra la creatività, ma riflette anche i cambiamenti sociali, culturali ed economici del paese. Dalle sue prime edizioni, il Compasso d’Oro ha incarnato le speranze di una società che, nel dopoguerra, cercava riscatto e innovazione. Durante il boom economico, segnato dall’industrializzazione e dall’influenza della cultura americana, gli oggetti premiati diventano simboli di un nuovo stile di vita, intriso di ottimismo e progressismo. Il premio accompagna la trasformazione della famiglia italiana, da un modello rurale e patriarcale a uno più urbano e industriale, riflettendo anche il cambiamento degli spazi domestici. Negli anni Cinquanta e Sessanta, la casa diventa un luogo di maggiore socializzazione e di sperimentazione del design, con l’introduzione di arredi funzionali e innovativi. La cucina, ad esempio, si trasforma grazie alla modularità e all’ergonomia, segnando l’inizio della modernità nelle abitazioni italiane. L’adozione di nuovi materiali e l’attenzione all’illuminazione evidenziano la ricerca di soluzioni pratiche ed estetiche per un pubblico che aspira a un benessere più tangibile. Nel contesto del boom economico, si sviluppa una cultura del consumo che si intreccia con il design, dando vita a oggetti che diventano veri e propri status symbol. Tra gli anni Sessanta e Settanta, l’Italia vive una crescente attenzione verso il «good design», che vede il coinvolgimento di artisti e architetti di grande fama e si riflette in premi nazionali e internazionali. Gli oggetti premiati, come la lavastoviglie, il frigorifero e l’automobile, esprimono il sogno di una società più comoda e tecnologicamente avanzata. Con il passare degli anni, il Compasso d’Oro si adatta ai cambiamenti sociali. Negli anni Settanta, in particolare, l’Italia attraversa un periodo di crisi economica e turbolenze politiche, segnato dal terrorismo e dalla crisi energetica. Questo sfondo sociopolitico influisce anche sul design: la casa diventa un luogo più eclettico, che rispecchia un senso di disillusione, ma anche la continua ricerca di un equilibrio tra funzionalità e bellezza. Gli oggetti premiati durante questo periodo riflettono un adattamento alle nuove esigenze, con soluzioni più minimaliste e versatili. Il premio diventa quindi una sorta di termometro dei cambiamenti socioculturali italiani, un riflesso dei desideri, delle paure e delle conquiste di un paese in continua evoluzione. Dal sogno di un benessere individuale alla necessità di adattarsi ai cambiamenti globali, il Compasso d’Oro documenta attraverso gli oggetti premiati il dialogo tra tradizione e innovazione. Il design industriale, come testimonianza di una cultura che evolve, diventa così un motore di progresso, un simbolo di speranza e di ottimismo che spinge la società a progettare e a vivere in modo diverso, proiettata verso il futuro. Inoltre, l’impegno del Compasso d’Oro nell’accentuare l’importanza della funzionalità e dell’estetica nell’arredamento domestico segna l’inizio di una nuova era, in cui la casa diventa più che mai un luogo dinamico, flessibile, capace di rispondere alle esigenze di una società che cambia. Gli oggetti che ottengono il premio non sono più solo strumenti funzionali, ma diventano espressioni di una nuova cultura del vivere. La casa, un tempo statica e legata a più rigide tradizioni familiari, si trasforma in un ambiente di vita fluido quanto simbolico, dove il design diventa l’elemento principale per raccontare il cambiamento del tessuto sociale. Il Compasso d’Oro continua a essere un osservatorio privilegiato, un’opportunità per leggere la società italiana attraverso i suoi oggetti, che parlano di un passato che evolve, ma anche di un futuro sempre da progettare.
2025
Compasso d'Oro. ADI Design Museum. Collezione storica
9788812011490
design italiano
Premio Compasso d'Oro
Interni italiani
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1285670
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