Sebbene gli spazi di lavoro collaborativi e gli spazi ibridi siano stati principalmente localizzati nei grandi centri urbani per la migliore accessibilità, la presenza di servizi essenziali, la vicinanza a centri universitari e altri luoghi di ritrovo e scambio per i lavoratori della conoscenza, a seguito della pandemia Covid-19, si è assistito ad un crescente interesse verso gli spazi ibridi come luoghi di benessere e innovazione nelle aree periferiche e rurali. Diversi sono gli obiettivi che sottendono alla creazione di spazi collaborativi e spazi ibridi in aree rurali e periferiche in Europa. In alcuni casi, questi spazi sono pensati per accogliere i nomadi digitali e i lavoratori a distanza, offrendo loro diversi servizi, quali co-living e coworking. In altri casi, si tratta di luoghi di lavoro, hub innovativi con l’obiettivo di offrire, soprattutto ai giovani locali, corsi di formazione su imprenditorialità e innovazione per combattere la perdita di talenti (brain drain) e facilitare la circolazione del sapere attraverso il movimento ciclico di manodopera qualificata tra diversi territori: gli individui migrano per opportunità formative o professionali e successivamente ritornano nel loro territorio d’origine, portando con sé le conoscenze e competenze acquisite (brain circulation). In altri casi ancora, si tratta di luoghi di lavoro adatti per ospitare lavoratori a distanza e nomadi digitali che vogliano trasferirsi casi ancora, si tratta di luoghi di lavoro adatti per ospitare lavoratori a distanza e nomadi digitali che vogliano trasferirsi stabilmente dalle aree urbane alle aree rurali e possono offrire servizi per la cura dei bambini, l’aggiornamento delle competenze professionali, l’aggregazione e la socializzazione, ecc. Gli spazi collaborativi e spazi ibridi sono spesso sostenuti da incentivi pubblici e appartengono a network organizzati. In questo contesto, il presente capitolo si propone di descrivere due esperienze di spazi collaborativi e ibridi in Europa che promuovono la formazione per i giovani e l’innovazione per ridurre il brain drain e facilitare brain gain e brain circulation 4. Le esperienze descritte sono il caso irlandese di Connected Hub e il caso francese di Tiers Lieux.
SPAZI COLLABORATIVI IN AREE PERIFERICHE E RURALI PER FAVORIRE IL BENESSERE E L’INNOVAZIONE
I. Mariotti
2025-01-01
Abstract
Sebbene gli spazi di lavoro collaborativi e gli spazi ibridi siano stati principalmente localizzati nei grandi centri urbani per la migliore accessibilità, la presenza di servizi essenziali, la vicinanza a centri universitari e altri luoghi di ritrovo e scambio per i lavoratori della conoscenza, a seguito della pandemia Covid-19, si è assistito ad un crescente interesse verso gli spazi ibridi come luoghi di benessere e innovazione nelle aree periferiche e rurali. Diversi sono gli obiettivi che sottendono alla creazione di spazi collaborativi e spazi ibridi in aree rurali e periferiche in Europa. In alcuni casi, questi spazi sono pensati per accogliere i nomadi digitali e i lavoratori a distanza, offrendo loro diversi servizi, quali co-living e coworking. In altri casi, si tratta di luoghi di lavoro, hub innovativi con l’obiettivo di offrire, soprattutto ai giovani locali, corsi di formazione su imprenditorialità e innovazione per combattere la perdita di talenti (brain drain) e facilitare la circolazione del sapere attraverso il movimento ciclico di manodopera qualificata tra diversi territori: gli individui migrano per opportunità formative o professionali e successivamente ritornano nel loro territorio d’origine, portando con sé le conoscenze e competenze acquisite (brain circulation). In altri casi ancora, si tratta di luoghi di lavoro adatti per ospitare lavoratori a distanza e nomadi digitali che vogliano trasferirsi casi ancora, si tratta di luoghi di lavoro adatti per ospitare lavoratori a distanza e nomadi digitali che vogliano trasferirsi stabilmente dalle aree urbane alle aree rurali e possono offrire servizi per la cura dei bambini, l’aggiornamento delle competenze professionali, l’aggregazione e la socializzazione, ecc. Gli spazi collaborativi e spazi ibridi sono spesso sostenuti da incentivi pubblici e appartengono a network organizzati. In questo contesto, il presente capitolo si propone di descrivere due esperienze di spazi collaborativi e ibridi in Europa che promuovono la formazione per i giovani e l’innovazione per ridurre il brain drain e facilitare brain gain e brain circulation 4. Le esperienze descritte sono il caso irlandese di Connected Hub e il caso francese di Tiers Lieux.File | Dimensione | Formato | |
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