Il volume dedicato a Monza è la terza pubblicazione della serie “Architettura littoria” (il primo dedicato a Novara, il secondo a Vercelli) che raccoglie studi e ricerche sulla vita e la trasformazione delle città italiane tra gli anni venti e quaranta del Novecento. Gli scritti affrontano alcuni dei maggiori contenuti della vicenda politica, sociale e culturale sviluppata in quegli anni a livello locale, con l’intento di restituire la realtà di una città che, divenuta storico punto di riferimento per l’intero territorio della Brianza, ambiva ad assumere una visibilità nazionale e internazionale, condizione che in precedenza aveva lungamente assaporato per la presenza della Villa Reale durante le dominazioni francese e austriaca, interrotta però dai Savoia dopo l’uccisione di Umberto I nel 1900 proprio a Monza. La scelta di Monza è mutuata dalla mancanza di studi specifici sul periodo ed è stata oggetto della ricerca tra il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (responsabile scientifico Francesca Albani) e il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (responsabile scientifico Matteo Gambaro) del Politecnico di Milano e il Comune di Monza, Settore Governo del Territorio Servizio che vuole creare una sensibilità sul tema. Gli argomenti dei saggi sono dedicati a delineare la nuova visione avviata e condotta a Monza in quegli anni da differenti punti di vista: la trasformazione urbanistica della città, in particolare delle sue aree centrali; l’avvio delle mostre internazionali presso la Villa Reale con l’individuazione di un suo nuovo ruolo; le iniziative pubbliche per la residenza popolare in risposta all’incremento di abitanti indotto dallo sviluppo dei settori produttivi; il passaggio dall’assistenza caritatevole alla formazione di una rete per l’assistenza pubblica in sintonia con le decisioni del governo centrale; la realizzazione dell’autodromo nel parco e il riflesso della notorietà internazionale. I punti nodali dei testi si basano su ricerche d’archivio condotte prevalentemente presso l’archivio Storico Comunale di Monza. Numerose immagini d’epoca illustrano momenti di vita sociale, eventi cittadini, frammenti di città, vedute di edifici, disegni, manifesti. Si tratta di fotografie inedite, conservate presso l’Archivio Storico Comunale, che il Comune di Monza aveva commissionato ai principali studi fotografici del tempo per documentare l’attività e le iniziative svolte tra la fine degli anni venti e la metà degli anni trenta. Trasformazioni urbane, interventi pubblici, imprenditoria, eventi culturali su scala nazionale e internazionale segnarono per Monza un cambio di passo rispetto al passato e determinarono un nuovo modo di reinterpretare la città dove ogni frammento urbano rappresenta una scintilla di memoria da salvaguardare come testimonianza della società che l’ha prodotta. Parlare di questo periodo risulta quanto mai fondamentale per superare letture nutrite ancora (purtroppo!) da preconcetti e avviare processi che guardino in maniera laica alla conservazione di questo patrimonio costruito come tassello della nostra cultura e importante risorsa all’interno della città contemporanea. L’impatto principale del volume è stato l’inserimento dei principali edifici dell’epoca all’interno dell’elenco degli edifici storico testimoniali della variante del PGT di Monza in corso.

Una nuova visione di città

F. Albani;M. Gambaro
2024-01-01

Abstract

Il volume dedicato a Monza è la terza pubblicazione della serie “Architettura littoria” (il primo dedicato a Novara, il secondo a Vercelli) che raccoglie studi e ricerche sulla vita e la trasformazione delle città italiane tra gli anni venti e quaranta del Novecento. Gli scritti affrontano alcuni dei maggiori contenuti della vicenda politica, sociale e culturale sviluppata in quegli anni a livello locale, con l’intento di restituire la realtà di una città che, divenuta storico punto di riferimento per l’intero territorio della Brianza, ambiva ad assumere una visibilità nazionale e internazionale, condizione che in precedenza aveva lungamente assaporato per la presenza della Villa Reale durante le dominazioni francese e austriaca, interrotta però dai Savoia dopo l’uccisione di Umberto I nel 1900 proprio a Monza. La scelta di Monza è mutuata dalla mancanza di studi specifici sul periodo ed è stata oggetto della ricerca tra il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (responsabile scientifico Francesca Albani) e il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (responsabile scientifico Matteo Gambaro) del Politecnico di Milano e il Comune di Monza, Settore Governo del Territorio Servizio che vuole creare una sensibilità sul tema. Gli argomenti dei saggi sono dedicati a delineare la nuova visione avviata e condotta a Monza in quegli anni da differenti punti di vista: la trasformazione urbanistica della città, in particolare delle sue aree centrali; l’avvio delle mostre internazionali presso la Villa Reale con l’individuazione di un suo nuovo ruolo; le iniziative pubbliche per la residenza popolare in risposta all’incremento di abitanti indotto dallo sviluppo dei settori produttivi; il passaggio dall’assistenza caritatevole alla formazione di una rete per l’assistenza pubblica in sintonia con le decisioni del governo centrale; la realizzazione dell’autodromo nel parco e il riflesso della notorietà internazionale. I punti nodali dei testi si basano su ricerche d’archivio condotte prevalentemente presso l’archivio Storico Comunale di Monza. Numerose immagini d’epoca illustrano momenti di vita sociale, eventi cittadini, frammenti di città, vedute di edifici, disegni, manifesti. Si tratta di fotografie inedite, conservate presso l’Archivio Storico Comunale, che il Comune di Monza aveva commissionato ai principali studi fotografici del tempo per documentare l’attività e le iniziative svolte tra la fine degli anni venti e la metà degli anni trenta. Trasformazioni urbane, interventi pubblici, imprenditoria, eventi culturali su scala nazionale e internazionale segnarono per Monza un cambio di passo rispetto al passato e determinarono un nuovo modo di reinterpretare la città dove ogni frammento urbano rappresenta una scintilla di memoria da salvaguardare come testimonianza della società che l’ha prodotta. Parlare di questo periodo risulta quanto mai fondamentale per superare letture nutrite ancora (purtroppo!) da preconcetti e avviare processi che guardino in maniera laica alla conservazione di questo patrimonio costruito come tassello della nostra cultura e importante risorsa all’interno della città contemporanea. L’impatto principale del volume è stato l’inserimento dei principali edifici dell’epoca all’interno dell’elenco degli edifici storico testimoniali della variante del PGT di Monza in corso.
2024
Monza Littoria
9788868575991
Monza, conservazione, patrimonio costruito, fascismo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1281927
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