Architetture costruite per resistere/Architectures built to endure

Paulo David’s work has been internationally recognised for many years now, as evidenced by publications and awards such as the Alvar Aalto Medal (2012), one of the most important prizes in the field of architecture. But his work continues to be surprising, rare and unique in the panorama of contemporary architecture, not ostentatious, but quiet and detached. Paulo David’s relationship with the Politecnico began almost a decade ago, at the Mantua campus, where he first arrived in 2016. Eduardo Souto de Moura was beginning his work as a professor at the Politecnico, strongly promoted by Federico Bucci, and had gathered a few younger Portuguese architects to support him, including Paulo David

L’opera di Paulo David, David, nato a Funchal, sull’isola portoghese di Madeira nel 1959, è professore ordinario, presso il Dipartimento ABC del Politecnico, ha ottenuto, ormai da molti anni, un ampio riconoscimento internazionale, attestato da pubblicazioni e premi tra cui l’Alvar Aalto Medal, (2012), uno dei più importanti riconoscimenti nel campo dell’architettura. Continua tuttavia a rimanere, come la sua ricerca, non scontata, rara e singolare nel panorama attuale dell’architettura, non appariscente, ma silenziosa e appartata. Il legame di Paulo David con il Politecnico è iniziato quasi una decina di anni fa, al Polo territoriale di Mantova, dove è arrivato per la prima volta nel 2016. Eduardo Souto de Moura dava inizio alla sua attività di professore del Politecnico, fortemente voluto da Federico Bucci, e aveva riunito a supportarlo alcuni più giovani architetti portoghesi tra cui appunto Paulo David.