L’articolo esamina le prospettive e i paradigmi relativi alla “manipolazione” della realtà ambientale (“utilizzata” dalla téchne), laddove la materia è intesa in forma “manipolabile” e “calcolabile”, secondo i criteri propri della elaborazione heideggeriana “pre-dicibile”, composta nei canoni dell’anticipazione e della previsione (morfologica, funzionale e prestazionale). Questo attraverso procedure e metodologie di carattere “predittivo” intorno ai fenomeni e all’esperienza indiretta (ovvero, attraverso il “calcolo previsionale”); tanto che dalle prassi di progettazione esecutiva nei confronti di una materia data, osservabile e manipolabile in maniera diretta (come executive design) le prossime frontiere dell’economia si stanno dirigendo verso forme di progettazione predittiva, verso una materia concettuale, algoritmica, “manipolabile”, gestibile e controllabile nel tempo (come predictive design). La disamina dei materiali rispetto ai loro processi di cambiamento osserva la trasformazione da “entità stabili” a “entità progettabili” (in accordo alle attività di studio, di ricerca e di applicazione secondo i principi di Material Balance). L’elaborazione verso i materiali quali “entità progettabili” è affrontata rispetto agli esiti delle soluzioni in cui le funzioni tendono a diventare “complesse” (in modo “controllato” e “gestito”) e combinate tra loro (in forma solid state), realizzando molteplici prestazioni tramite la correlazione di diversi agenti. Questo per mezzo della elaborazione di sistemi, componenti e materiali concepibili “su misura” (in forma custom made), con l’azione verso contenuti e dati al fine di assolvere a determinate funzioni e senza doversi adeguare ai limiti imposti dalle proprietà originali e predeterminate. A tale proposito, l’elaborazione di sistemi, componenti e materiali si stabilisce rispetto alla loro capacità di reagire agli stimoli ambientali, secondo processi di regolazione di tipo “passivo” o “attivo” indotti da molteplici stimoli (elettrici e chimici, termici e luminosi) che modificano, attraverso le alterazioni della struttura, la disposizione fisica e funzionale.

Le “entità progettabili”

Massimiliano Nastri
2024-01-01

Abstract

L’articolo esamina le prospettive e i paradigmi relativi alla “manipolazione” della realtà ambientale (“utilizzata” dalla téchne), laddove la materia è intesa in forma “manipolabile” e “calcolabile”, secondo i criteri propri della elaborazione heideggeriana “pre-dicibile”, composta nei canoni dell’anticipazione e della previsione (morfologica, funzionale e prestazionale). Questo attraverso procedure e metodologie di carattere “predittivo” intorno ai fenomeni e all’esperienza indiretta (ovvero, attraverso il “calcolo previsionale”); tanto che dalle prassi di progettazione esecutiva nei confronti di una materia data, osservabile e manipolabile in maniera diretta (come executive design) le prossime frontiere dell’economia si stanno dirigendo verso forme di progettazione predittiva, verso una materia concettuale, algoritmica, “manipolabile”, gestibile e controllabile nel tempo (come predictive design). La disamina dei materiali rispetto ai loro processi di cambiamento osserva la trasformazione da “entità stabili” a “entità progettabili” (in accordo alle attività di studio, di ricerca e di applicazione secondo i principi di Material Balance). L’elaborazione verso i materiali quali “entità progettabili” è affrontata rispetto agli esiti delle soluzioni in cui le funzioni tendono a diventare “complesse” (in modo “controllato” e “gestito”) e combinate tra loro (in forma solid state), realizzando molteplici prestazioni tramite la correlazione di diversi agenti. Questo per mezzo della elaborazione di sistemi, componenti e materiali concepibili “su misura” (in forma custom made), con l’azione verso contenuti e dati al fine di assolvere a determinate funzioni e senza doversi adeguare ai limiti imposti dalle proprietà originali e predeterminate. A tale proposito, l’elaborazione di sistemi, componenti e materiali si stabilisce rispetto alla loro capacità di reagire agli stimoli ambientali, secondo processi di regolazione di tipo “passivo” o “attivo” indotti da molteplici stimoli (elettrici e chimici, termici e luminosi) che modificano, attraverso le alterazioni della struttura, la disposizione fisica e funzionale.
2024
Tecnologia dell'architettura. Progettazione esecutiva dell'architettura. Tecnologie dell'involucro.
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