Una nazione giovane: l’Italia dei palazzi municipali, 1861-1911

Nei primi cinquant’anni di vita dello stato unitario la fisionomia istituzionale dei comuni italiani – enti moderni, nelle cui vene scorreva però sangue antico – fu profondamente ridisegnata. Le amministrazioni municipali dovettero così dotarsi di nuovi spazi per poter assolvere a tutte le funzioni materiali e immateriali che erano state loro appena demandate. Lo fecero nei modi più vari: riadattando le sedi preesistenti, convertendo a nuovi usi edifici di varia origine, talvolta costruendo da zero nuovi municipi. Quali sono state le conseguenze di questo rapido processo di trasformazione sull’immagine urbana delle città italiane? La risposta a questa domanda è stata affidata a una ricognizione estesa a tutte le regioni del nostro paese: grazie a una forma di collaborazione inedita, ne è nato un volume scritto a quasi cento mani.