La figura del generale Sextius-Alexandre-François Miollis ha goduto di una certa fama per tutto il corso dell’Ottocento, in virtù delle imprese militari compiute nel nord America, nel Sud della Francia ed in Italia con l’Armée d’Italie. Valoroso soldato, fu intellettuale di gusti raffinati, in contatto con gli esponenti più in vista della cultura del tempo. La sua opera di sensibilizzazione artistica e politica è stata talvolta liquidata come goffa propaganda, ma in realtà essa era volta alla ricostruzione di uno spirito nazionale italico. Il saggio ripercorre in sintesi i tratti salienti dell’azione del provenzale, tratteggiando una personalità poliedrica e non comune nel panorama dell’epoca. Fra i vari incarichi, Miollis ebbe anche quello di governatore di Mantova, che gli consentì di legare indissolubilmente il suo nome a quello di Virgilio. Ebbe però modo di lasciare il proprio segno in diverse altre città italiane, facendosi promotore di: -festeggiamenti pubblici e allestimenti temporanei in onore dei poeti Virgilio (a Mantova) e Ariosto (a Reggio Emilia e Ferrara), delle poetesse Teresa Bandettini, nota come Amarilli Etrusca ( a Lucca), e Maddalena Morelli, alias Corilla Olimpica (a Firenze), e di San napoleone (a Roma); -monumenti pubblici: le piramidi dedicate ai Caduti dell’Armée d’Italie (nel sobborgo mantovano di San Giorgio) e a Virgilio (nella borgata di Pietole presso Mantova), la Colonna di Virgilio e la Piazza Virgiliana (a Mantova); monumento di Ariosto (a Reggio Emilia) e Tomba di Ariosto nella Biblioteca Ariostea (a Ferrara); -progetti (non tutti realizzati) di sistemazione urbana: per la piantumazione di piazza Broletto e di San Giorgio, l’abbellimento dei Palazzi Ducale e del Te, l’apertura di una nuova strada e l’allestimento di un Pantheon delle glorie locali nella chiesa dei Filippini (tutti a Mantova); per la nuova illuminazione pubblica a lampioni e lanterne a Firenze e Venezia; per la piantumazione di Piazza Brà e del corso di Porta Nuova, per il restauro dell’Arena e dell’Arco dei Gavi (a Verona); per il prolungamento di Riva degli Schiavoni, per un giardino pubblico a san Giuseppe, per un Campo di Marte alla Giudecca e per il Cimitero di San Cristoforo (tutti a Venezia); per una promenade che portasse in un luogo panoramico fuori dalla città di Bologna; per la sistemazione delle piazze del Pantheon e del Popolo, ma soprattutto della via Flaminia presso Ponte Milvio, per le passeggiate fuori da Porta del Popolo e del Pincio, per la conservazione e il restauro della Cupola di san Pietro, delle Logge di Raffaello in Vaticano, delle Mura Aureliane, del Palazzo del Quirinale e di alcune chiese, per gli scavi del Foro Romano e del Foro Boario (tutto a Roma); -progetti di sistemazione territoriale: per la navigabilità del Mincio e la sistemazione dei fiumi Brenta e Bacchiglione, del Canale di Malamocco, per la bonifica delle Grandi Valli Veronesi e dell’Agro Pontino. Si attorniò dei maggiori artisti del suo tempo, fra i quali gli scultori Andrea Canova e Giovanni Bellavite, l’incisore Francesco Rosaspina, i pittori Andrea Appiani, Vincenzo Camuccini, Jean Baptiste Wicar e Jean-Auguste-Dominique Ingres, gli architetti Paolo Pozzo, Giovanni Antolini, Giuseppe Valadier, Giuseppe Camporesi e Raffaele Stern. Concluse la sua carriera nella città di Roma, dove risiedette, occupando Palazzo Doria Pamphili su via del Corso ed acquistando Villa Aldobrandini al Quirinale, facendo specialmente di quest’ultima un prezioso scrigno di opere d’arte antiche e moderne. Delle molte lapidi commemorative da lui fatte apporre in Italia e soprattutto a Roma, rimane forse la sola memoria di Tivoli, laddove il sentiero fatto scavare nella roccia da Miollis per raggiungere la cosiddetta Grotta di Nettuno porta ancora il suo nome.

Un amico di Virgilio e delle arti: il generale Miollis in Italia (1797-1814)

C. Togliani
2024-01-01

Abstract

La figura del generale Sextius-Alexandre-François Miollis ha goduto di una certa fama per tutto il corso dell’Ottocento, in virtù delle imprese militari compiute nel nord America, nel Sud della Francia ed in Italia con l’Armée d’Italie. Valoroso soldato, fu intellettuale di gusti raffinati, in contatto con gli esponenti più in vista della cultura del tempo. La sua opera di sensibilizzazione artistica e politica è stata talvolta liquidata come goffa propaganda, ma in realtà essa era volta alla ricostruzione di uno spirito nazionale italico. Il saggio ripercorre in sintesi i tratti salienti dell’azione del provenzale, tratteggiando una personalità poliedrica e non comune nel panorama dell’epoca. Fra i vari incarichi, Miollis ebbe anche quello di governatore di Mantova, che gli consentì di legare indissolubilmente il suo nome a quello di Virgilio. Ebbe però modo di lasciare il proprio segno in diverse altre città italiane, facendosi promotore di: -festeggiamenti pubblici e allestimenti temporanei in onore dei poeti Virgilio (a Mantova) e Ariosto (a Reggio Emilia e Ferrara), delle poetesse Teresa Bandettini, nota come Amarilli Etrusca ( a Lucca), e Maddalena Morelli, alias Corilla Olimpica (a Firenze), e di San napoleone (a Roma); -monumenti pubblici: le piramidi dedicate ai Caduti dell’Armée d’Italie (nel sobborgo mantovano di San Giorgio) e a Virgilio (nella borgata di Pietole presso Mantova), la Colonna di Virgilio e la Piazza Virgiliana (a Mantova); monumento di Ariosto (a Reggio Emilia) e Tomba di Ariosto nella Biblioteca Ariostea (a Ferrara); -progetti (non tutti realizzati) di sistemazione urbana: per la piantumazione di piazza Broletto e di San Giorgio, l’abbellimento dei Palazzi Ducale e del Te, l’apertura di una nuova strada e l’allestimento di un Pantheon delle glorie locali nella chiesa dei Filippini (tutti a Mantova); per la nuova illuminazione pubblica a lampioni e lanterne a Firenze e Venezia; per la piantumazione di Piazza Brà e del corso di Porta Nuova, per il restauro dell’Arena e dell’Arco dei Gavi (a Verona); per il prolungamento di Riva degli Schiavoni, per un giardino pubblico a san Giuseppe, per un Campo di Marte alla Giudecca e per il Cimitero di San Cristoforo (tutti a Venezia); per una promenade che portasse in un luogo panoramico fuori dalla città di Bologna; per la sistemazione delle piazze del Pantheon e del Popolo, ma soprattutto della via Flaminia presso Ponte Milvio, per le passeggiate fuori da Porta del Popolo e del Pincio, per la conservazione e il restauro della Cupola di san Pietro, delle Logge di Raffaello in Vaticano, delle Mura Aureliane, del Palazzo del Quirinale e di alcune chiese, per gli scavi del Foro Romano e del Foro Boario (tutto a Roma); -progetti di sistemazione territoriale: per la navigabilità del Mincio e la sistemazione dei fiumi Brenta e Bacchiglione, del Canale di Malamocco, per la bonifica delle Grandi Valli Veronesi e dell’Agro Pontino. Si attorniò dei maggiori artisti del suo tempo, fra i quali gli scultori Andrea Canova e Giovanni Bellavite, l’incisore Francesco Rosaspina, i pittori Andrea Appiani, Vincenzo Camuccini, Jean Baptiste Wicar e Jean-Auguste-Dominique Ingres, gli architetti Paolo Pozzo, Giovanni Antolini, Giuseppe Valadier, Giuseppe Camporesi e Raffaele Stern. Concluse la sua carriera nella città di Roma, dove risiedette, occupando Palazzo Doria Pamphili su via del Corso ed acquistando Villa Aldobrandini al Quirinale, facendo specialmente di quest’ultima un prezioso scrigno di opere d’arte antiche e moderne. Delle molte lapidi commemorative da lui fatte apporre in Italia e soprattutto a Roma, rimane forse la sola memoria di Tivoli, laddove il sentiero fatto scavare nella roccia da Miollis per raggiungere la cosiddetta Grotta di Nettuno porta ancora il suo nome.
2024
Miollis, Sextius-Alexandre-François, generale
Storia dell'Architettura
Storia dell'Arte
Piramide e Giardino Virgiliano, Pietole
Colonna e Piazza Virgiliana, Mantova
Busto bronzeo di Virgilio (Busto Carli)
Assedio napoleonico di Mantova
Chiesa dei Filippini, Mantova
Chiesa di San Maurizio (poi San Napoleone), Mantova
Paolo Pozzo, architetto
Giovanni Bellavite, scultore
Luigi Zanni, disegnatore e architetto
Luigi Rados, incisore
Francesco Rosaspina, incisore
Giovanni Antolini, architetto
Andrea Appiani, pittore
Palazzo Te, Mantova
Palazzo Ducale, Mantova
Casa di Ariosto, Reggio Emilia
Monumento ad Ariosto, Reggio Emilia
Tomba di Ariosto, Biblioteca Ariostea, Ferrara
Casa di Ariosto, Reggio Emilia
Biblioteca Magliabechiana, Firenze
Casa di Maddalena Morelli (Corilla Olimpica), Firenze
Jean Baptiste Wicar, pittore
Piazza Brà, Verona
Corso di Porta Nuova, Verona
Anfiteatro dell'Arena, Verona
Arco dei Gavi, Verona
Riva degli Schiavoni, Venezia
Campo di Marte alla Giudecca, Venezia
Giardino all'isola di San Giuseppe, Venezia
Piazza San Marco, Venezia
Cimitero sull'isola di San Cristoforo, Venezia
Grandi Valli Veronesi
Brenta, fiume
Bacchiglione, fiume
Malamocco (di), canale
Mincio, fiume
Simone Stratico, ingegnere e matematico
Giuseppe Jappelli, architetto e ingegnere
Logge di Raffello, Palazzo Vaticano, Roma
Cupola, Basilica di San Pietro, Roma
Antonio Canova, scultore
Vincenzo Camuccini, pittore
Piazza del Pantheon, Roma
Raffaele Stern, architetto
Giuseppe Camporesi, architetto
Ponte Milvio (Molle), Roma
Via Flaminia, Roma
Giuseppe Valadier, architetto
Piazza del Popolo, Roma
Foro Romano, Roma
Foro Boario, Roma
Pincio, Roma
Palazzo del Quirinale, Roma
Mura Aureliane, Roma
Piazza Campidoglio, Roma
Traforo Miollis, Tivoli
Palazzo Doria Pamphili al Corso, Roma
Palazzo Bianchi, Mantova
Villa Aldobrandini al Quirinale, Roma
Jean-Auguste-Dominique Ingres, pittore
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