Si raccolgono in questo piccolo libro alcuni disegni e oggetti di ordine testuale. Sono sperimentazioni che non riguardano il linguaggio dell’architettura, ma l’architettura quale oggetto di linguaggio. Anche se queste sperimentazioni impiegano le categorie del disegno, della maquette, dell’esercizio didattico, finanche del progetto, il loro scopo è di ordine speculativo: indagare la disponibilità testuale dell’architettura, assumendo in via investigativa la prassi della scrittura asemica e della poesia concreta. In altri termini, a essere in gioco in questi lavori è la possibilità di impostare il rapporto tra linguaggio e architettura non nel riconoscimento della struttura linguistica presente nell’architettura o nella città, ma nella resistenza che la materia fisica, grafica, spaziale, propria del segno architettonico, sempre pone al significato. In questo senso scrittura asemica e poesia concreta — sottraendo la scrittura al sistema di trasmissione che le è proprio e portandola verso ambiti semiografici o alterando la tessitura spaziale e i rapporti di geometria del carattere tipografico — permettono di liberare il piano del significante dai suoi obblighi semantici, aprendo il senso.
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elvio manganaro
2024-01-01
Abstract
Si raccolgono in questo piccolo libro alcuni disegni e oggetti di ordine testuale. Sono sperimentazioni che non riguardano il linguaggio dell’architettura, ma l’architettura quale oggetto di linguaggio. Anche se queste sperimentazioni impiegano le categorie del disegno, della maquette, dell’esercizio didattico, finanche del progetto, il loro scopo è di ordine speculativo: indagare la disponibilità testuale dell’architettura, assumendo in via investigativa la prassi della scrittura asemica e della poesia concreta. In altri termini, a essere in gioco in questi lavori è la possibilità di impostare il rapporto tra linguaggio e architettura non nel riconoscimento della struttura linguistica presente nell’architettura o nella città, ma nella resistenza che la materia fisica, grafica, spaziale, propria del segno architettonico, sempre pone al significato. In questo senso scrittura asemica e poesia concreta — sottraendo la scrittura al sistema di trasmissione che le è proprio e portandola verso ambiti semiografici o alterando la tessitura spaziale e i rapporti di geometria del carattere tipografico — permettono di liberare il piano del significante dai suoi obblighi semantici, aprendo il senso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.