Le navi passeggeri, che nel dopoguerra trasportavano soprattutto emigranti verso il sogno americano, negli anni ‘50 portano in direzione opposta, per desiderio di conoscenza diretta dell’arte, dello stile di vita, della cultura e della storia europee, un numero crescente di turisti. Nelle loro cabine e spazi comuni le navi mettono in scena l’identità del paese da cui provengono: come scrive Ponti nel 1950, sono un pezzo d'Italia, che rappresenta gli aspetti superiori di maggior prestigio del gusto, della cultura, delle arti, dell'artigianato italiano. Raccontano l’Italia per come era e vorrebbe diventare, attraverso un presente significativo e ricco di possibilità, e lo fanno in un modo specifico, mettendo a sistema diverse arti, personalità e professionalità, con un disegno d’insieme coerente con quello di dettaglio. Un modo sorprendente per il pubblico americano, che dopo i viaggi e le visite guidate lo racconta con ammirazione mista a sconcerto, come si legge tra le righe delle recensioni entusiastiche, in cui tornano le parole bizzarro, unico, sibarita: un immaginario elegante a cui si tenta di aderire, che in un unico movimento da forma all’identità nazionale italiana e apre alla diffusione sul mercato americano dei prodotti che la contraddistinguono, oggetti, arredi, comportamenti e stili di vita.

Ambassadors of Italy: Italian Transatlantic Ocean Liners to the United States, 1946/1958

M. Averna
2024-01-01

Abstract

Le navi passeggeri, che nel dopoguerra trasportavano soprattutto emigranti verso il sogno americano, negli anni ‘50 portano in direzione opposta, per desiderio di conoscenza diretta dell’arte, dello stile di vita, della cultura e della storia europee, un numero crescente di turisti. Nelle loro cabine e spazi comuni le navi mettono in scena l’identità del paese da cui provengono: come scrive Ponti nel 1950, sono un pezzo d'Italia, che rappresenta gli aspetti superiori di maggior prestigio del gusto, della cultura, delle arti, dell'artigianato italiano. Raccontano l’Italia per come era e vorrebbe diventare, attraverso un presente significativo e ricco di possibilità, e lo fanno in un modo specifico, mettendo a sistema diverse arti, personalità e professionalità, con un disegno d’insieme coerente con quello di dettaglio. Un modo sorprendente per il pubblico americano, che dopo i viaggi e le visite guidate lo racconta con ammirazione mista a sconcerto, come si legge tra le righe delle recensioni entusiastiche, in cui tornano le parole bizzarro, unico, sibarita: un immaginario elegante a cui si tenta di aderire, che in un unico movimento da forma all’identità nazionale italiana e apre alla diffusione sul mercato americano dei prodotti che la contraddistinguono, oggetti, arredi, comportamenti e stili di vita.
2024
transatlantic transfer, architettura degli interni, progetto, transatlantici
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