Negli ultimi decenni il percorso evolutivo dell’istituzione museale ha subito un’accelerazione impressa dalle sfide poste dalle profonde mutazioni dei contesti culturali, sociali ed economici, che hanno portato all’addizione di nuove funzioni, alla sperimentazione di strumenti innovativi e al rinnovamento di obiettivi e pratiche. Tale processo sta avanzando in modo pervasivo in tutte le aree del museo; nei programmi spaziali e allestitivi, in particolare, sta generando un aumento di complessità, che si sviluppa attraverso una sempre più articolata integrazione tra le diverse discipline che tradizionalmente cooperano nel progetto museale (in cui l’interdisciplinarietà è un carattere connaturato), ma anche nell’attivazione di scambi e incroci inediti. Uno dei luoghi in cui si stanno concentrando le contaminazioni più innovative sono quelle stanze che tanti musei stanno dedicando al benessere degli utenti; questi spazi sono progettati per accogliere attività che dovrebbero supportare la salute dei visitatori e/o dello staff, come per esempio il riposo, la meditazione o la preghiera, pratiche di mindfulness, tecniche di rilassamento, somministrazione di cure, o anche la sperimentazione di modalità speciali per la fruizione delle collezioni. Attraverso l'analisi di alcuni casi emblematici, il contributo riflette sulla complessità del progetto di questi ambienti, basata sull’integrazione dell’architettura degli interni, della museografia e di tutti i campi e le tecniche coinvolte nella configurazione dello spazio e dei suoi dispositivi con le conoscenze che pertengono a varie scienze sociali e mediche (come la psicologia ambientale, studi comportamentali, neurologia e psichiatria, immunologia, ecc.).

La salute nel museo. Il benessere come catalizzatore di nuove sperimentazioni interdisciplinari negli spazi museali contemporanei

E. Montanari
2024-01-01

Abstract

Negli ultimi decenni il percorso evolutivo dell’istituzione museale ha subito un’accelerazione impressa dalle sfide poste dalle profonde mutazioni dei contesti culturali, sociali ed economici, che hanno portato all’addizione di nuove funzioni, alla sperimentazione di strumenti innovativi e al rinnovamento di obiettivi e pratiche. Tale processo sta avanzando in modo pervasivo in tutte le aree del museo; nei programmi spaziali e allestitivi, in particolare, sta generando un aumento di complessità, che si sviluppa attraverso una sempre più articolata integrazione tra le diverse discipline che tradizionalmente cooperano nel progetto museale (in cui l’interdisciplinarietà è un carattere connaturato), ma anche nell’attivazione di scambi e incroci inediti. Uno dei luoghi in cui si stanno concentrando le contaminazioni più innovative sono quelle stanze che tanti musei stanno dedicando al benessere degli utenti; questi spazi sono progettati per accogliere attività che dovrebbero supportare la salute dei visitatori e/o dello staff, come per esempio il riposo, la meditazione o la preghiera, pratiche di mindfulness, tecniche di rilassamento, somministrazione di cure, o anche la sperimentazione di modalità speciali per la fruizione delle collezioni. Attraverso l'analisi di alcuni casi emblematici, il contributo riflette sulla complessità del progetto di questi ambienti, basata sull’integrazione dell’architettura degli interni, della museografia e di tutti i campi e le tecniche coinvolte nella configurazione dello spazio e dei suoi dispositivi con le conoscenze che pertengono a varie scienze sociali e mediche (come la psicologia ambientale, studi comportamentali, neurologia e psichiatria, immunologia, ecc.).
2024
Crossorads | Incroci
9788899013127
museo, architettura del museo, spazi del museo, salute
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