La relazione tra territorio costiero e mutamenti climatici rappresenta uno dei temi di ricerca di maggior rilievo per il futuro. Il contributo intende descrivere alcune fragilità e opportunità che trovano sede nella prima linea di costa, nelle diverse strutture geomorfologiche e insediative attraversate dalle infrastrutture litoranee – urbane e di scorrimento – a partire dall’analisi del caso dell'Aurelia nel Ponente Ligure. Dal dopoguerra ad oggi, lo sviluppo industriale e l’economia delle vacanze hanno contribuito in modo significativo alla trasformazione della costa, alterandone drasticamente il naturale dinamismo e indirizzando un modello di sviluppo lineare aggrappato all’armatura infrastrutturale litoranea. Circa un quarto del territorio compreso entro i 300 metri dalla linea di costa in Italia, vincolo di tutela della Legge Galasso, è reso artificiale da un’alternanza di materiali “urbani” differenti: città, infrastrutture, marine, insediamenti sparsi, spazi rurali, stabilimenti e resort, spazi pubblici e privati. In questa prima fascia, i valori di suolo consumato si attestano circa al 30% per molte regioni italiane, con il valore massimo del 47% in Liguria. La frammentazione del territorio costiero ha generato oltre alla progressiva riduzione degli ecosistemi naturali anche un generale isolamento e impoverimento degli habitat sia naturali che antropizzati. Una lettura sistemica degli spazi delle infrastrutture, come manufatto pervasivo, ci permette di riflettere su come la transizione ecologica imporrà un cambiamento secondo un nuovo paradigma di relazione tra elementi del territorio sensibili e ambiente antropizzato. Il contributo si concentra sul l’Aurelia, la SS1, e sul ruolo fondamentale di questa infrastruttura all’interno del sistema costiero ligure di ponente.
Infrastrutture litoranee nei contesti fragili. Alcune linee di lavoro a partire dal caso dell'Aurelia nel Ponente Ligure
F. Godino;M. Tettoni;C. Nifosi'
2024-01-01
Abstract
La relazione tra territorio costiero e mutamenti climatici rappresenta uno dei temi di ricerca di maggior rilievo per il futuro. Il contributo intende descrivere alcune fragilità e opportunità che trovano sede nella prima linea di costa, nelle diverse strutture geomorfologiche e insediative attraversate dalle infrastrutture litoranee – urbane e di scorrimento – a partire dall’analisi del caso dell'Aurelia nel Ponente Ligure. Dal dopoguerra ad oggi, lo sviluppo industriale e l’economia delle vacanze hanno contribuito in modo significativo alla trasformazione della costa, alterandone drasticamente il naturale dinamismo e indirizzando un modello di sviluppo lineare aggrappato all’armatura infrastrutturale litoranea. Circa un quarto del territorio compreso entro i 300 metri dalla linea di costa in Italia, vincolo di tutela della Legge Galasso, è reso artificiale da un’alternanza di materiali “urbani” differenti: città, infrastrutture, marine, insediamenti sparsi, spazi rurali, stabilimenti e resort, spazi pubblici e privati. In questa prima fascia, i valori di suolo consumato si attestano circa al 30% per molte regioni italiane, con il valore massimo del 47% in Liguria. La frammentazione del territorio costiero ha generato oltre alla progressiva riduzione degli ecosistemi naturali anche un generale isolamento e impoverimento degli habitat sia naturali che antropizzati. Una lettura sistemica degli spazi delle infrastrutture, come manufatto pervasivo, ci permette di riflettere su come la transizione ecologica imporrà un cambiamento secondo un nuovo paradigma di relazione tra elementi del territorio sensibili e ambiente antropizzato. Il contributo si concentra sul l’Aurelia, la SS1, e sul ruolo fondamentale di questa infrastruttura all’interno del sistema costiero ligure di ponente.File | Dimensione | Formato | |
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