Dalla metà degli anni Novanta, un vivace dibattito a cavallo tra studi abitativi e studi di welfare ha contribuito a complessificare il seminale modello pro- posto da Gøsta Esping-Andersen (1990) per la comparazione tra regimi di welfare alla fine del decennio precedente. La critica femminista negli studi di welfare, già a metà anni Novanta, aveva acceso i riflettori sulle discriminanti di genere modulanti l’accesso alle politiche sociali (per una rilettura più recen- te, si veda: Orloff 2009), invocando maggiore attenzione ai processi di (de-) familiarizzazione dei diritti sociali. È così che sono maturate le condizioni affinché, in aggiunta ai tipi ideali di welfare state (conservatore-corporativista, social-democratico e liberale) delineati da Esping-Andersen, fosse identifica- to un quarto tipo sudeuropeo, caratterizzato, come nel caso italiano, da un principio di sussidiarietà delegante alla famiglia funzioni chiave di assistenza e protezione sociali (Papadopoulos e Roumpakis 2013). Contestualmente, la ricerca comparativa emersa nel campo degli studi abitativi ha dimostrato, e fornito la strumentazione metodologica e concettuale per spiegare la relazione strutturale che lega ad ogni regime di welfare un peculiare assetto del sistema abitativo, postulando così la necessità di legare l’analisi dei primi alla parallela analisi dei secondi.
L’integrazione tra politiche abitative e politiche sociali come campo di sperimentazione: uno sguardo ravvicinato al welfare che viene
E. Belotti;M. Bricocoli
2024-01-01
Abstract
Dalla metà degli anni Novanta, un vivace dibattito a cavallo tra studi abitativi e studi di welfare ha contribuito a complessificare il seminale modello pro- posto da Gøsta Esping-Andersen (1990) per la comparazione tra regimi di welfare alla fine del decennio precedente. La critica femminista negli studi di welfare, già a metà anni Novanta, aveva acceso i riflettori sulle discriminanti di genere modulanti l’accesso alle politiche sociali (per una rilettura più recen- te, si veda: Orloff 2009), invocando maggiore attenzione ai processi di (de-) familiarizzazione dei diritti sociali. È così che sono maturate le condizioni affinché, in aggiunta ai tipi ideali di welfare state (conservatore-corporativista, social-democratico e liberale) delineati da Esping-Andersen, fosse identifica- to un quarto tipo sudeuropeo, caratterizzato, come nel caso italiano, da un principio di sussidiarietà delegante alla famiglia funzioni chiave di assistenza e protezione sociali (Papadopoulos e Roumpakis 2013). Contestualmente, la ricerca comparativa emersa nel campo degli studi abitativi ha dimostrato, e fornito la strumentazione metodologica e concettuale per spiegare la relazione strutturale che lega ad ogni regime di welfare un peculiare assetto del sistema abitativo, postulando così la necessità di legare l’analisi dei primi alla parallela analisi dei secondi.File | Dimensione | Formato | |
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