Questo capitolo intende riflettere sui servizi pubblici collaborativi dal punto di vista di una disciplina, il design dei servizi, e di una serie di metodi e strumenti ad essa connessi e utilizzati per la co-progettazione, ovvero il co-design. In particolare, l’obiettivo è discutere se e come sia possibile un effettivo cambio di paradig- ma che permetta un ampio accesso e partecipazione a questi servizi, sulla base di quanto sperimentato nei prototipi citati nei capitoli precedenti e alla luce di quanto accaduto nel mondo dei servizi negli ultimi tre lustri, durante i quali sono emerse varie trasformazioni che hanno messo in discussione il modello tradizionale di servizio. La parte iniziale del capitolo sarà dedicata a descrivere questo primo cambiamento di paradigma, ovvero l’idea che le persone non debbano solo fruire passivamente di un servizio, ma possano invece parteciparvi attivamente, sia nella progettazione sia nell’erogazione stessa, e che quindi non siano solo portatrici di bisogni ma anche di risorse e soluzioni, aprendo allo sviluppo di un modello noto appunto come «servizi collaborativi». La seconda parte è invece dedicata a costruire l’ipotesi di come si possa favorire un ulteriore cambio di paradigma, ovvero far sì che i servizi collaborativi diventino effettivamente pubblici e quindi accessibili ai più: si tratta di capire come favorire la partecipazione di tutti i cittadini nella maniera più agevole possibile, valorizzando le diverse capacità e risorse delle perso- ne. Come si possano creare le condizioni di quest’ampia partecipazione è una questione su cui il design dei servizi può dare un contributo, tramite la definizione di strumenti, ruoli e regole, e costruendo sulle innovazioni sociali già in corso in varie città e territori. Tale riflessione ha una doppia prospettiva che deve considerare sia la funzione del Pubblico nel far emergere queste condizioni, sia quella dei cittadini nel partecipare estensivamente ma anche diversamente a seconda delle proprie possibilità. Il capitolo si conclude con un ragionamento sull’importanza di questo cambio di paradigma, perché la creazione di un ampio ecosistema partecipativo ai servizi ha come conseguenza positiva lo sviluppo di una fitta rete di relazioni di varia intensità che arricchisce la vita dei cittadini, e, auspicabilmente, costruisce e fortifica le comunità delle nostre città e dei nostri territori.

Tutti possono partecipare ai servizi

Daniela Selloni
2024-01-01

Abstract

Questo capitolo intende riflettere sui servizi pubblici collaborativi dal punto di vista di una disciplina, il design dei servizi, e di una serie di metodi e strumenti ad essa connessi e utilizzati per la co-progettazione, ovvero il co-design. In particolare, l’obiettivo è discutere se e come sia possibile un effettivo cambio di paradig- ma che permetta un ampio accesso e partecipazione a questi servizi, sulla base di quanto sperimentato nei prototipi citati nei capitoli precedenti e alla luce di quanto accaduto nel mondo dei servizi negli ultimi tre lustri, durante i quali sono emerse varie trasformazioni che hanno messo in discussione il modello tradizionale di servizio. La parte iniziale del capitolo sarà dedicata a descrivere questo primo cambiamento di paradigma, ovvero l’idea che le persone non debbano solo fruire passivamente di un servizio, ma possano invece parteciparvi attivamente, sia nella progettazione sia nell’erogazione stessa, e che quindi non siano solo portatrici di bisogni ma anche di risorse e soluzioni, aprendo allo sviluppo di un modello noto appunto come «servizi collaborativi». La seconda parte è invece dedicata a costruire l’ipotesi di come si possa favorire un ulteriore cambio di paradigma, ovvero far sì che i servizi collaborativi diventino effettivamente pubblici e quindi accessibili ai più: si tratta di capire come favorire la partecipazione di tutti i cittadini nella maniera più agevole possibile, valorizzando le diverse capacità e risorse delle perso- ne. Come si possano creare le condizioni di quest’ampia partecipazione è una questione su cui il design dei servizi può dare un contributo, tramite la definizione di strumenti, ruoli e regole, e costruendo sulle innovazioni sociali già in corso in varie città e territori. Tale riflessione ha una doppia prospettiva che deve considerare sia la funzione del Pubblico nel far emergere queste condizioni, sia quella dei cittadini nel partecipare estensivamente ma anche diversamente a seconda delle proprie possibilità. Il capitolo si conclude con un ragionamento sull’importanza di questo cambio di paradigma, perché la creazione di un ampio ecosistema partecipativo ai servizi ha come conseguenza positiva lo sviluppo di una fitta rete di relazioni di varia intensità che arricchisce la vita dei cittadini, e, auspicabilmente, costruisce e fortifica le comunità delle nostre città e dei nostri territori.
2024
Fare assieme. Una nuova generazione dis servizi pubblici collaborativi.
978-88-238-3994-6
italiano
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