Il paper esplora il significato e il ruolo di una teoria dell’azione e dell’interazione sociale basata sul concetto di “possibilità”, concepita come un aspetto fondamentale e sottostante a tutte le attività umane nel tempo e nello spazio. L’assunto centrale è che molti fenomeni sociali dipendono da ciò che esiste e ciò che deve ancora esistere, ciò che ha la capacità di essere e ciò che non potrà mai essere. In questa prospettiva, la pianificazione territoriale (spatial planning) si occupa principalmente di “progettazione della possibilità”. La prima domanda del paper è: cosa cambierebbe nel descrivere e spiegare l’azione e le interazioni umane (ad esempio, la società e l’economia) se immaginassimo gli agenti come immersi in (e sfidati da) un flusso di possibilità? La seconda domanda è: la pianificazione territoriale può essere considerata – e a quali condizioni – come mezzo e occasione per espandere le possibilità umane? Secondo questa visione, gli ambienti umani come le città possono essere considerati come aree privilegiate in cui indagare l’emergere e l’assemblaggio di possibilità. Si potrebbe addirittura dire che il “trionfo delle città” sia anche dipeso dall’espansione delle possibilità umane che esse hanno consentito.
Progettare la possibilità. Primi appunti per un programma di ricerca
A. De Franco
2024-01-01
Abstract
Il paper esplora il significato e il ruolo di una teoria dell’azione e dell’interazione sociale basata sul concetto di “possibilità”, concepita come un aspetto fondamentale e sottostante a tutte le attività umane nel tempo e nello spazio. L’assunto centrale è che molti fenomeni sociali dipendono da ciò che esiste e ciò che deve ancora esistere, ciò che ha la capacità di essere e ciò che non potrà mai essere. In questa prospettiva, la pianificazione territoriale (spatial planning) si occupa principalmente di “progettazione della possibilità”. La prima domanda del paper è: cosa cambierebbe nel descrivere e spiegare l’azione e le interazioni umane (ad esempio, la società e l’economia) se immaginassimo gli agenti come immersi in (e sfidati da) un flusso di possibilità? La seconda domanda è: la pianificazione territoriale può essere considerata – e a quali condizioni – come mezzo e occasione per espandere le possibilità umane? Secondo questa visione, gli ambienti umani come le città possono essere considerati come aree privilegiate in cui indagare l’emergere e l’assemblaggio di possibilità. Si potrebbe addirittura dire che il “trionfo delle città” sia anche dipeso dall’espansione delle possibilità umane che esse hanno consentito.File | Dimensione | Formato | |
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