A partire da una ricerca condotta sugli spazi produttivi nell'ambito delle attività del Dipartimento Dastu sulle Fragilità territoriali (Fragilità nei territori della produzione, a cura di M.Fior, A.Kercuku, C.Mattioli, G.Pessina, FrancoAngeli, 2022) si riflette sulle condizioni dei luoghi del lavoro come spazi che richiedono qualità insediative e confort. In particolare l'ipotesi che si avanza è che interrogare il territorio con la chiave della fragilità sia utile se si riesce a tenere insieme due scale di riflessione: quella delle storie individuali, eventualmente paradigmatiche per criticità o validità, e quella del più generale riconoscimento di condizioni problematiche diffuse, fatte di eccessivo consumo di suolo, frammentazione degli spazi aperti, inquinamento dell’aria dell’acqua e dei suoli, introversione e specializzazione dei lotti, incoerenza tra le infrastrutture e la diposizione dei manufatti, parziale sottoutilizzo, urbanizzazioni complessivamente inefficienti, mediocrità architettonica e così via. Al centro della riflessione è, in sostanza, la necessaria qualità urbana di spazi produttivi che vanno considerati, al pari di altri, "città".
Fragili? Aperture sui territori produttivi
C. Merlini
2023-01-01
Abstract
A partire da una ricerca condotta sugli spazi produttivi nell'ambito delle attività del Dipartimento Dastu sulle Fragilità territoriali (Fragilità nei territori della produzione, a cura di M.Fior, A.Kercuku, C.Mattioli, G.Pessina, FrancoAngeli, 2022) si riflette sulle condizioni dei luoghi del lavoro come spazi che richiedono qualità insediative e confort. In particolare l'ipotesi che si avanza è che interrogare il territorio con la chiave della fragilità sia utile se si riesce a tenere insieme due scale di riflessione: quella delle storie individuali, eventualmente paradigmatiche per criticità o validità, e quella del più generale riconoscimento di condizioni problematiche diffuse, fatte di eccessivo consumo di suolo, frammentazione degli spazi aperti, inquinamento dell’aria dell’acqua e dei suoli, introversione e specializzazione dei lotti, incoerenza tra le infrastrutture e la diposizione dei manufatti, parziale sottoutilizzo, urbanizzazioni complessivamente inefficienti, mediocrità architettonica e così via. Al centro della riflessione è, in sostanza, la necessaria qualità urbana di spazi produttivi che vanno considerati, al pari di altri, "città".File | Dimensione | Formato | |
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