Il materiale relativo all’Esposizione delle Arti Decorative e industriali di Monza del 1930, conservato nell’Archivio Alpago-Novello presso lo CSAC dell’Università di Parma, ha permesso di valutare le fasi iniziali di questa mostra. Essa è stata inizialmente “ripercorsa” grazie al saggio di Ferdinando Reggiori e alle immagini dell’archivio della Triennale di Milano, per poi ricostruirne le vicende iniziali, a partire dall’anno di svolgimento, inizialmente previsto nel 1929. I verbali delle riunioni del Direttorio, costituito da Alberto Alpago-Novello, Gio Ponti, Mario Sironi e Carlo Alberto Felice, hanno messo in luce i ruoli e gli ambiti di azione di ciascuno di essi, con l’attività preponderante di Gio Ponti. Si deve a lui la decisione, dell’ottobre del 1928, dello slittamento di un anno, come riportato in Appendice, così come indicazioni, suggerimenti e schizzi relativi a molti aspetti o luoghi dell’esposizione, come nel caso della fontana antistante la Villa Reale di Monza, dove - per l’ultima volta - si era tenuta la mostra. Sono emersi tutti gli aspetti della preparazione, da quelli metodologici a quelli più pratici, dall’affidamento del cartellone, alla decisione di realizzare un archivio, e in primo luogo la volontà di realizzare un’esposizione “veramente moderna”
Gio Ponti e Alberto Alpago-Novello (con Mario Sironi): le fasi preparatorie della IV Esposizione internazionale delle arti decorative ed industriali moderne di Monza del 1930
Damiano Iacobone
2023-01-01
Abstract
Il materiale relativo all’Esposizione delle Arti Decorative e industriali di Monza del 1930, conservato nell’Archivio Alpago-Novello presso lo CSAC dell’Università di Parma, ha permesso di valutare le fasi iniziali di questa mostra. Essa è stata inizialmente “ripercorsa” grazie al saggio di Ferdinando Reggiori e alle immagini dell’archivio della Triennale di Milano, per poi ricostruirne le vicende iniziali, a partire dall’anno di svolgimento, inizialmente previsto nel 1929. I verbali delle riunioni del Direttorio, costituito da Alberto Alpago-Novello, Gio Ponti, Mario Sironi e Carlo Alberto Felice, hanno messo in luce i ruoli e gli ambiti di azione di ciascuno di essi, con l’attività preponderante di Gio Ponti. Si deve a lui la decisione, dell’ottobre del 1928, dello slittamento di un anno, come riportato in Appendice, così come indicazioni, suggerimenti e schizzi relativi a molti aspetti o luoghi dell’esposizione, come nel caso della fontana antistante la Villa Reale di Monza, dove - per l’ultima volta - si era tenuta la mostra. Sono emersi tutti gli aspetti della preparazione, da quelli metodologici a quelli più pratici, dall’affidamento del cartellone, alla decisione di realizzare un archivio, e in primo luogo la volontà di realizzare un’esposizione “veramente moderna”I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.