L’importanza della riqualificazione energetica degli edifici storici in contesti vincolati è evidente, specialmente considerando il processo di decarbonizzazione del patrimonio edilizio europeo già avviato e da concludersi entro il 2050. In Italia, una quota significativa del patrimonio edilizio esistente, poco più del 46%, è costituita da edifici ultrasettantenni. Di conseguenza, quella parte rilevante di patrimonio potrebbe essere soggetta al «Codice dei Beni culturali e del paesaggio» e dunque alle regolamentazioni in materia di tutela del Patrimonio Culturale. Riqualificarla, incrementandone le prestazioni energetiche, potrebbe quindi costituire un potente strumento di stimolo agli investimenti nel settore immobiliare italiano e all’innovazione tecnologica, elevando in tal modo la qualità dell’intero patrimonio edilizio. Tuttavia, ciascun edificio storico presenta una serie di peculiarità che richiedono un'attenta considerazione e uno studio dettagliato al fine di avviare con successo il processo di miglioramento energetico. L’equilibrio tra conservazione ed efficienza energetica, che va ricercato, rappresenta un aspetto cruciale per assicurare al patrimonio storico le indispensabili prestazioni e il comfort interno, nel rispetto dell’espressione storico-architettonica e della normativa vigente, necessarie per gli edifici storici proiettati nel futuro. È pertanto essenziale riconsiderare il processo di riqualificazione energetica degli edifici storici non più come conseguenza all’alterazione del contesto, bensì come opportunità per preservarne l’integrità a fronte di una riduzione dei consumi energetici. Un processo intricato e sensibile, che necessita da una parte la conoscenza approfondita delle tecniche costruttive e dei materiali impiegati in epoche precedenti, dall’altra la conoscenza e disponibilità di prodotti presenti oggi sul mercato per un intervento efficace. Indubbiamente, i fornitori di materiali per l’edilizia rappresentano gli interlocutori appropriati.

IL BUSINESS DEI MATUSALEMME

R. Bolici
2023-01-01

Abstract

L’importanza della riqualificazione energetica degli edifici storici in contesti vincolati è evidente, specialmente considerando il processo di decarbonizzazione del patrimonio edilizio europeo già avviato e da concludersi entro il 2050. In Italia, una quota significativa del patrimonio edilizio esistente, poco più del 46%, è costituita da edifici ultrasettantenni. Di conseguenza, quella parte rilevante di patrimonio potrebbe essere soggetta al «Codice dei Beni culturali e del paesaggio» e dunque alle regolamentazioni in materia di tutela del Patrimonio Culturale. Riqualificarla, incrementandone le prestazioni energetiche, potrebbe quindi costituire un potente strumento di stimolo agli investimenti nel settore immobiliare italiano e all’innovazione tecnologica, elevando in tal modo la qualità dell’intero patrimonio edilizio. Tuttavia, ciascun edificio storico presenta una serie di peculiarità che richiedono un'attenta considerazione e uno studio dettagliato al fine di avviare con successo il processo di miglioramento energetico. L’equilibrio tra conservazione ed efficienza energetica, che va ricercato, rappresenta un aspetto cruciale per assicurare al patrimonio storico le indispensabili prestazioni e il comfort interno, nel rispetto dell’espressione storico-architettonica e della normativa vigente, necessarie per gli edifici storici proiettati nel futuro. È pertanto essenziale riconsiderare il processo di riqualificazione energetica degli edifici storici non più come conseguenza all’alterazione del contesto, bensì come opportunità per preservarne l’integrità a fronte di una riduzione dei consumi energetici. Un processo intricato e sensibile, che necessita da una parte la conoscenza approfondita delle tecniche costruttive e dei materiali impiegati in epoche precedenti, dall’altra la conoscenza e disponibilità di prodotti presenti oggi sul mercato per un intervento efficace. Indubbiamente, i fornitori di materiali per l’edilizia rappresentano gli interlocutori appropriati.
2023
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