Non potendo costruire hanno scritto. Di case, di città, di quartieri in trasformazione. Tenute lontane dall’architettura e dai cantieri si sono dedicate alla fotografia, trovando mille modi diversi di raccontare le persone e gli spazi della città. Escluse dalla pianificazione urbanistica si sono dedicate alla scala minuta, granulare, del design dell’abitare e della vita quotidiana, progettando spazi di prossimità e di benessere. Sono state piú giardiniere che progettiste, piú pedagogiste che ingegnere. Non potendo fare architettura hanno fatto decorazione, perché la sfera intima del privato era il loro campo di gioco. Quando hanno potuto hanno generato pensiero e visioni lungimiranti, presto dimenticate; hanno osservato da vicino le città – nelle loro pratiche quotidiane – con il distacco che solo chi è escluso dai giochi può avere. Le donne, in forme varie e sempre eclettiche, hanno maturato un pensiero pratico sulla città (una sorta di buonsenso o, come lo definirebbe Raffaele La Capria, un senso comune delle cose) che oggi non possiamo trascurare e di cui peraltro loro stesse non sono ancora pienamente consapevoli.

Il senso delle donne per la città

Elena granata
2023-01-01

Abstract

Non potendo costruire hanno scritto. Di case, di città, di quartieri in trasformazione. Tenute lontane dall’architettura e dai cantieri si sono dedicate alla fotografia, trovando mille modi diversi di raccontare le persone e gli spazi della città. Escluse dalla pianificazione urbanistica si sono dedicate alla scala minuta, granulare, del design dell’abitare e della vita quotidiana, progettando spazi di prossimità e di benessere. Sono state piú giardiniere che progettiste, piú pedagogiste che ingegnere. Non potendo fare architettura hanno fatto decorazione, perché la sfera intima del privato era il loro campo di gioco. Quando hanno potuto hanno generato pensiero e visioni lungimiranti, presto dimenticate; hanno osservato da vicino le città – nelle loro pratiche quotidiane – con il distacco che solo chi è escluso dai giochi può avere. Le donne, in forme varie e sempre eclettiche, hanno maturato un pensiero pratico sulla città (una sorta di buonsenso o, come lo definirebbe Raffaele La Capria, un senso comune delle cose) che oggi non possiamo trascurare e di cui peraltro loro stesse non sono ancora pienamente consapevoli.
2023
Einaudi
978-88-06-25828-3
donne, architette, urbaniste, design, trasformazioni urbane,
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