Lo scopo di questo contributo è indagare il possibile ruolo del design nello scenario dell’amministrazione condivisa tra PA e terzo settore, alla luce di alcune attività sperimentali svolte dal gruppo di ricerca dell’autrice, il POLIMI DESIS Lab del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. In apertura viene tracciato un excursus teorico per spiegare l’accezione della parola “design” nel contesto in esame, delineando un inquadramento disciplinare tra co-design, design dei servizi e design per l’innovazione sociale. Viene quindi formulata un’ipotesi di ricerca, ovvero che il design possa supportare e accompagnare la co-programmazione e co-progettazione offrendo una serie di metodi e strumenti in grado di sopperire almeno in parte alla mancanza di indicazioni procedurali dell’art. 55 del Codice del Terzo Settore e quindi mitigare il rischio della “riduzione amministrativa” della co-progettazione. Portando a sostegno di questa ipotesi due casi studio, viene offerta una riflessione sul tipo di supporto che il design può offrire: un supporto di carattere “tecnico”, ovvero un esplicito aiuto operativo applicando metodi e strumenti di co-design e design dei servizi lungo tutto il processo e un supporto di carattere “culturale”, cioè un sostegno più implicito volto a creare una cultura dell'innovazione e a stimolare la costruzione sociale di significato.

L’amministrazione condivisa si fa anche con il design: dal supporto tecnico a quello culturale.

Daniela Selloni
2023-01-01

Abstract

Lo scopo di questo contributo è indagare il possibile ruolo del design nello scenario dell’amministrazione condivisa tra PA e terzo settore, alla luce di alcune attività sperimentali svolte dal gruppo di ricerca dell’autrice, il POLIMI DESIS Lab del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. In apertura viene tracciato un excursus teorico per spiegare l’accezione della parola “design” nel contesto in esame, delineando un inquadramento disciplinare tra co-design, design dei servizi e design per l’innovazione sociale. Viene quindi formulata un’ipotesi di ricerca, ovvero che il design possa supportare e accompagnare la co-programmazione e co-progettazione offrendo una serie di metodi e strumenti in grado di sopperire almeno in parte alla mancanza di indicazioni procedurali dell’art. 55 del Codice del Terzo Settore e quindi mitigare il rischio della “riduzione amministrativa” della co-progettazione. Portando a sostegno di questa ipotesi due casi studio, viene offerta una riflessione sul tipo di supporto che il design può offrire: un supporto di carattere “tecnico”, ovvero un esplicito aiuto operativo applicando metodi e strumenti di co-design e design dei servizi lungo tutto il processo e un supporto di carattere “culturale”, cioè un sostegno più implicito volto a creare una cultura dell'innovazione e a stimolare la costruzione sociale di significato.
2023
co-design, design dei servizi, innovazione sociale, collaborazione, sense-making
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