Per quanto solo parzialmente documentate dalla pubblicistica dell’epoca, le occasioni in cui Roberto Menghi ha avuto modo di misurarsi con la scala urbana, secondo scale e temi differenti, rappresentano un aspetto significativo della sua opera a conferma del suo forte carattere interdisciplinare e politecnico. Se, infatti, i progetti a scala architettonica saranno da subito oggetto di interesse da parte della critica più attenta alle nuove generazioni, i progetti urbani, elaborati come contributi di concorso nel corso di tre decenni, resteranno prevalentemente poco considerati se non all’interno di trattazioni generali relative ai risultati di concorso. Riletti attraverso uno sguardo retrospettivo, questi progetti si rivelano oggi come contributi significativi non solo rispetto al dibattito dell’epoca, ma anche a quello contemporaneo proprio per la varietà di questioni che affrontano a cavallo tra la dimensione della città e dell’architettura. Attraverso tali proposte di concorso è inoltre possibile ricostruire uno spaccato delle questioni centrali che hanno improntato il discorso sul progetto urbano nell’arco di tre decenni del secolo scorso, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, un periodo centrale nella riflessione sul rapporto tra architettura e città. Concorsi locali e internazionali, incentrati su contesti storici differenti, nei quali si sono cimentate generazioni di progettisti dando vita a visioni e prefigurazioni sul futuro dei centri storici, in bilico tra tradizione e innovazione. Attraverso tali concorsi sono stati affrontati temi centrali, come quelli del cuore della città, del rapporto con le preesistenze ambientali, della relazione tra monumenti e tessuti residenziali, dei centri direzionali e delle nuove attrezzature collettive, dello spazio pubblico, del rapporto con il contesto naturale e il mare.
Roberto Menghi. Le diverse scale del progetto urbano
michele caja
2023-01-01
Abstract
Per quanto solo parzialmente documentate dalla pubblicistica dell’epoca, le occasioni in cui Roberto Menghi ha avuto modo di misurarsi con la scala urbana, secondo scale e temi differenti, rappresentano un aspetto significativo della sua opera a conferma del suo forte carattere interdisciplinare e politecnico. Se, infatti, i progetti a scala architettonica saranno da subito oggetto di interesse da parte della critica più attenta alle nuove generazioni, i progetti urbani, elaborati come contributi di concorso nel corso di tre decenni, resteranno prevalentemente poco considerati se non all’interno di trattazioni generali relative ai risultati di concorso. Riletti attraverso uno sguardo retrospettivo, questi progetti si rivelano oggi come contributi significativi non solo rispetto al dibattito dell’epoca, ma anche a quello contemporaneo proprio per la varietà di questioni che affrontano a cavallo tra la dimensione della città e dell’architettura. Attraverso tali proposte di concorso è inoltre possibile ricostruire uno spaccato delle questioni centrali che hanno improntato il discorso sul progetto urbano nell’arco di tre decenni del secolo scorso, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, un periodo centrale nella riflessione sul rapporto tra architettura e città. Concorsi locali e internazionali, incentrati su contesti storici differenti, nei quali si sono cimentate generazioni di progettisti dando vita a visioni e prefigurazioni sul futuro dei centri storici, in bilico tra tradizione e innovazione. Attraverso tali concorsi sono stati affrontati temi centrali, come quelli del cuore della città, del rapporto con le preesistenze ambientali, della relazione tra monumenti e tessuti residenziali, dei centri direzionali e delle nuove attrezzature collettive, dello spazio pubblico, del rapporto con il contesto naturale e il mare.File | Dimensione | Formato | |
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