Fino a tempi recenti, le donne che hanno praticato l’architettura non sono state numerose – per ragioni legate alla diseguaglianza e all’emarginazione di genere – spesso costrette a rimaner nascoste dietro a figure maschili, ritenute più rassicuranti. Ciò non significa che non siano esistite, anche in ruoli di primo piano, e che le loro storie non possano essere raccontate. È indispensabile investigare il contributo dato da tali protagoniste alla storia dell’architettura: in quanto architette, certo, ma anche in quanto donne, poiché sullo sfondo s’intravedono domande cruciali. Un’opera qualunque, un’idea, un’azione assume caratteri diversi a seconda di chi l’abbia generata, uomo o donna? Un edificio disegnato da un uomo sarebbe diverso se a progettarlo fosse stata una donna? L’opera di un’architetta si differenzia da quella di un architetto per ragioni naturali, quasi biologiche, oppure occorre misurare quest’eventuale distanza in termini culturali? Peraltro, l’orizzonte può ancora ampliarsi oltre l’ambito professionale poiché, ad esempio, donne di potere sono state committenti di architettura: in qual misura la loro appartenenza di genere ha indotto comportamenti riconoscibili e originali? A questi e ad altri interrogativi si sono proposti di rispondere gli autori e le autrici dei 19 saggi, che offrono una panoramica su figure, ruoli ed episodi in un ampio arco geografico e temporale, dalle “mastre muratrici” dei cantieri romani in età moderna, alle donne nel Radical Design italiano degli anni Sessanta e Settanta.
Al femminile. L’architettura, le arti e la storia
C. Baglione;
2023-01-01
Abstract
Fino a tempi recenti, le donne che hanno praticato l’architettura non sono state numerose – per ragioni legate alla diseguaglianza e all’emarginazione di genere – spesso costrette a rimaner nascoste dietro a figure maschili, ritenute più rassicuranti. Ciò non significa che non siano esistite, anche in ruoli di primo piano, e che le loro storie non possano essere raccontate. È indispensabile investigare il contributo dato da tali protagoniste alla storia dell’architettura: in quanto architette, certo, ma anche in quanto donne, poiché sullo sfondo s’intravedono domande cruciali. Un’opera qualunque, un’idea, un’azione assume caratteri diversi a seconda di chi l’abbia generata, uomo o donna? Un edificio disegnato da un uomo sarebbe diverso se a progettarlo fosse stata una donna? L’opera di un’architetta si differenzia da quella di un architetto per ragioni naturali, quasi biologiche, oppure occorre misurare quest’eventuale distanza in termini culturali? Peraltro, l’orizzonte può ancora ampliarsi oltre l’ambito professionale poiché, ad esempio, donne di potere sono state committenti di architettura: in qual misura la loro appartenenza di genere ha indotto comportamenti riconoscibili e originali? A questi e ad altri interrogativi si sono proposti di rispondere gli autori e le autrici dei 19 saggi, che offrono una panoramica su figure, ruoli ed episodi in un ampio arco geografico e temporale, dalle “mastre muratrici” dei cantieri romani in età moderna, alle donne nel Radical Design italiano degli anni Sessanta e Settanta.File | Dimensione | Formato | |
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