Seppure secondo un tempo differente, meno immediato di quello che anima la città e i suoi edifici pubblici e semipubblici, l’abitazione riflette con peculiarità i mutamenti sociali, economici e dei modelli di consumo delle diverse epoche nell’organizzazione e nell’arredamento dei suoi ambienti. Nella storia evolutiva della casa, la cucina ha un ruolo controverso sia nei rapporti spaziali e gerarchici fra i diversi ambiti domestici sia nelle relazioni fra le persone e di genere che ne animano l’interno . Luogo secondario nella domus romana, epicentro comunitario e familiare nel casale contadino, stanza multifunzionale nel castello premedievale, camera esclusiva della servitù nelle residenze dei ceti nobiliari, e poi borghesi, in epoca rinascimentale e fin quasi alle soglie del Novecento: la cucina è presidiata prima dagli uomini – considerati più affidabili nella preparazione dei pasti a salvaguardia della salute del pater familias –, che cedono il passo alle donne solo sul finire del Settecento. Passando dal ruolo di servizio a quello di padrone di casa, qui esse restano a lungo relegate in una funzione soprattutto produttiva per la famiglia. Durante il secolo scorso il locale della cucina si specializza sensibilmente e a mano a mano serra fra le sue pareti il corpo femminile, intorno al quale è ergonomicamente quanto economicamente progettato. All’alba degli anni Settanta del Novecento, grazie alla rivoluzione dei costumi e del diritto assurge a prigione femminile da cui evadere per rivendicare la propria autonomia politica e identitaria, mentre all’inizio del nuovo secolo diventa uno snodo di passaggio dal carattere multifunzionale per un’idea di famiglia profondamente cambiata, salvo tornare a essere un rinnovato polo familiare durante la pandemia degli ultimi anni. Fra il 1923 e il 2023 alcuni momenti apicali segnano l’evoluzione della cucina. Il progetto dell’ambiente e dei suoi arredi accompagna la storia sociale della cultura occidentale, talora inalveando le vite umane. Durante un centenario di cambiamenti – guerre, sovvertimenti politici, ristrutturazione del lavoro – e di invenzioni – moderni materiali, altre tecniche, differenti tecnologie –, in tale spazio domestico si inverano precisi programmi esistenziali. Realizzati in concreto o solo allestiti in mostre nazionali e internazionali, sono in ogni caso progetti dimostrativi, tesi cioè a rafforzare un’idea politico-economica di società, nella quale i ruoli di genere innescano battaglie, stabiliscono compromessi o raggiungono (precari) equilibri. In Italia sono principalmente, ma non solo, gli allestimenti presso la Triennale di Milano a fungere da tangibile sismografo dei mutamenti dell’abitazione in relazione a quelli della società. D’altra parte quelle esposizioni si rapportano, o altrimenti reagiscono, a quanto avviene nella contemporanea cultura architettonica dei Paesi occidentali, i cui stimoli e influenze sono raccolti sperimentalmente e diffusi con agilità al pubblico non specializzato e ai professionisti del settore.
Dagli archivi: Cucinare all'italiana, 1923-2023 / From the Archives: The Italian Kitchen, 1923-2023
I. Forino
2023-01-01
Abstract
Seppure secondo un tempo differente, meno immediato di quello che anima la città e i suoi edifici pubblici e semipubblici, l’abitazione riflette con peculiarità i mutamenti sociali, economici e dei modelli di consumo delle diverse epoche nell’organizzazione e nell’arredamento dei suoi ambienti. Nella storia evolutiva della casa, la cucina ha un ruolo controverso sia nei rapporti spaziali e gerarchici fra i diversi ambiti domestici sia nelle relazioni fra le persone e di genere che ne animano l’interno . Luogo secondario nella domus romana, epicentro comunitario e familiare nel casale contadino, stanza multifunzionale nel castello premedievale, camera esclusiva della servitù nelle residenze dei ceti nobiliari, e poi borghesi, in epoca rinascimentale e fin quasi alle soglie del Novecento: la cucina è presidiata prima dagli uomini – considerati più affidabili nella preparazione dei pasti a salvaguardia della salute del pater familias –, che cedono il passo alle donne solo sul finire del Settecento. Passando dal ruolo di servizio a quello di padrone di casa, qui esse restano a lungo relegate in una funzione soprattutto produttiva per la famiglia. Durante il secolo scorso il locale della cucina si specializza sensibilmente e a mano a mano serra fra le sue pareti il corpo femminile, intorno al quale è ergonomicamente quanto economicamente progettato. All’alba degli anni Settanta del Novecento, grazie alla rivoluzione dei costumi e del diritto assurge a prigione femminile da cui evadere per rivendicare la propria autonomia politica e identitaria, mentre all’inizio del nuovo secolo diventa uno snodo di passaggio dal carattere multifunzionale per un’idea di famiglia profondamente cambiata, salvo tornare a essere un rinnovato polo familiare durante la pandemia degli ultimi anni. Fra il 1923 e il 2023 alcuni momenti apicali segnano l’evoluzione della cucina. Il progetto dell’ambiente e dei suoi arredi accompagna la storia sociale della cultura occidentale, talora inalveando le vite umane. Durante un centenario di cambiamenti – guerre, sovvertimenti politici, ristrutturazione del lavoro – e di invenzioni – moderni materiali, altre tecniche, differenti tecnologie –, in tale spazio domestico si inverano precisi programmi esistenziali. Realizzati in concreto o solo allestiti in mostre nazionali e internazionali, sono in ogni caso progetti dimostrativi, tesi cioè a rafforzare un’idea politico-economica di società, nella quale i ruoli di genere innescano battaglie, stabiliscono compromessi o raggiungono (precari) equilibri. In Italia sono principalmente, ma non solo, gli allestimenti presso la Triennale di Milano a fungere da tangibile sismografo dei mutamenti dell’abitazione in relazione a quelli della società. D’altra parte quelle esposizioni si rapportano, o altrimenti reagiscono, a quanto avviene nella contemporanea cultura architettonica dei Paesi occidentali, i cui stimoli e influenze sono raccolti sperimentalmente e diffusi con agilità al pubblico non specializzato e ai professionisti del settore.File | Dimensione | Formato | |
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