L’elezione di Vercelli a città capoluogo di provincia nel 1927 diede un impulso all’attività costruttiva dell’intero territorio, che perdurò per oltre un decennio con la realizzazione di numerose opere ed infrastrutture ad opera del Comune, della Provincia, degli enti corporativi e governativi. La città venne dotata di una fitta rete di servizi e di nuove sedi per l’assistenza sociale e il tempo libero destinati alla popolazione, ai lavoratori e al nuovo ceto impiegatizio. Le numerose sedi costruite per gli enti assistenziali – in aree strategiche, di nuova edificazione, in edifici esistenti del centro storico e, talvolta, in strutture temporanee – sono la testimonianza della sempre maggiore presenza dello Stato nella vita cittadina e della volontà programmatica di declinare la già esistente cultura dell’assistenzialismo nel quadro di un complesso programma gestito da numerosi enti e corporazioni. Le opere costruite rappresentano l’esito concreto del processo di trasformazione architettonica e urbanistica del nuovo capoluogo. Sebbene interessate da alterne e complesse vicende di uso – spesso oggetto di dibattito pubblico nel tempo presente – queste raccontano la storia della Vercelli tra le due guerre, indagata attraverso un’approfondita ricerca presso gli archivi pubblici cittadini e di privati.
I luoghi dell'assistenza e del tempo libero. Enti e servizi per i lavoratori e le famiglie vercellesi
A. Cavallo
2022-01-01
Abstract
L’elezione di Vercelli a città capoluogo di provincia nel 1927 diede un impulso all’attività costruttiva dell’intero territorio, che perdurò per oltre un decennio con la realizzazione di numerose opere ed infrastrutture ad opera del Comune, della Provincia, degli enti corporativi e governativi. La città venne dotata di una fitta rete di servizi e di nuove sedi per l’assistenza sociale e il tempo libero destinati alla popolazione, ai lavoratori e al nuovo ceto impiegatizio. Le numerose sedi costruite per gli enti assistenziali – in aree strategiche, di nuova edificazione, in edifici esistenti del centro storico e, talvolta, in strutture temporanee – sono la testimonianza della sempre maggiore presenza dello Stato nella vita cittadina e della volontà programmatica di declinare la già esistente cultura dell’assistenzialismo nel quadro di un complesso programma gestito da numerosi enti e corporazioni. Le opere costruite rappresentano l’esito concreto del processo di trasformazione architettonica e urbanistica del nuovo capoluogo. Sebbene interessate da alterne e complesse vicende di uso – spesso oggetto di dibattito pubblico nel tempo presente – queste raccontano la storia della Vercelli tra le due guerre, indagata attraverso un’approfondita ricerca presso gli archivi pubblici cittadini e di privati.File | Dimensione | Formato | |
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