Il saggio propone l’analisi grafica dell’espressione immateriale della cultura nomadica beduina a partire dal corredo materiale della tenda nera in rapporto all’ecosistema naturale, all’habitat temporaneo e al sistema socioeconomico. A partire dalla letteratura, principalmente di natura antropologica, si è indagato il rapporto cosciente fra habitat e abitare nel contesto desertico, in particolare quello dei beduini giordani e dei loro wadi. I fenomeni di globalizzazione hanno portato a un radicale cambiamento nei modelli organizzativi delle popolazioni che storicamente hanno abitato steppe e deserti. Il turismo internazionale attratto anche dalle straordinarie bellezze archeologiche e naturali (basti pensare al sito di Petra, riconosciuto come patrimonio universale) ha modificato in molti casi la microeconomia pastorale tipica dell’abitare nomadico verso nuovi modelli di sussistenza o di marginalizzazione urbana. Pur trattandosi di un fenomeno antropologico ampiamente descritto in letteratura, sono scarsi i contributi che evidenziano il valore simbolico e visuale della tenda nera come perfetto equilibrio fra coscienza dell’abitare e rapporto simbiotico con il paesaggio contiguo all’interno domestico. Le illustrazioni, qui presentate per la prima volta, evidenziano l’influenza estetica del paesaggio desertico sulla cultura nomadica caratterizzando il sistema costruttivo della tenda e dei motivi geometrici dei tessuti, che fungendo da pareti ne compongono la struttura e le sue parti funzionali. I motivi e le forme geometriche traducono simbolicamente gli elementi naturali portandoli all’interno degli ambienti, rendendo la tenda organica al contesto ambientale e riccamente rappresentativa del patrimonio intangibile beduino.

Il patrimonio immateriale dei beduini: habitat, habitus e rappresentazioni della cultura nomade.

G. Amoruso;S. Conte
2023-01-01

Abstract

Il saggio propone l’analisi grafica dell’espressione immateriale della cultura nomadica beduina a partire dal corredo materiale della tenda nera in rapporto all’ecosistema naturale, all’habitat temporaneo e al sistema socioeconomico. A partire dalla letteratura, principalmente di natura antropologica, si è indagato il rapporto cosciente fra habitat e abitare nel contesto desertico, in particolare quello dei beduini giordani e dei loro wadi. I fenomeni di globalizzazione hanno portato a un radicale cambiamento nei modelli organizzativi delle popolazioni che storicamente hanno abitato steppe e deserti. Il turismo internazionale attratto anche dalle straordinarie bellezze archeologiche e naturali (basti pensare al sito di Petra, riconosciuto come patrimonio universale) ha modificato in molti casi la microeconomia pastorale tipica dell’abitare nomadico verso nuovi modelli di sussistenza o di marginalizzazione urbana. Pur trattandosi di un fenomeno antropologico ampiamente descritto in letteratura, sono scarsi i contributi che evidenziano il valore simbolico e visuale della tenda nera come perfetto equilibrio fra coscienza dell’abitare e rapporto simbiotico con il paesaggio contiguo all’interno domestico. Le illustrazioni, qui presentate per la prima volta, evidenziano l’influenza estetica del paesaggio desertico sulla cultura nomadica caratterizzando il sistema costruttivo della tenda e dei motivi geometrici dei tessuti, che fungendo da pareti ne compongono la struttura e le sue parti funzionali. I motivi e le forme geometriche traducono simbolicamente gli elementi naturali portandoli all’interno degli ambienti, rendendo la tenda organica al contesto ambientale e riccamente rappresentativa del patrimonio intangibile beduino.
2023
Abitare Consapevole. Paesaggi urbani transdisciplinari
9788874903559
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Conte_Amoruso_AbitareconsapevoleConforme.pdf

Accesso riservato

: Publisher’s version
Dimensione 1.56 MB
Formato Adobe PDF
1.56 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1233985
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact