Con la finalità di studiare la migliore strategia per la conservazione dell’importante ciclo di decorazioni murarie del cimitero del Mortorino di San Fiorano, si è costituito un gruppo di studio che potesse raccogliere i dati relativi alle condizioni ambientali e i rischi connessi per il mantenimento e il restauro degli affreschi. I sopralluoghi e i rilievi effettuati in fase preliminare hanno messo in luce che sussistono problemi legati alla risalita di acqua alla base delle murature. Quindi si è impostato il progetto delle indagini con l’obiettivo di valutare la distribuzione di acqua all’interno delle murature, le eventuali variazioni, le cause di imbibizione, e le condizioni microclimatiche che si verificano. In particolare, si è scelto di effettuare la mappatura delle temperature superficiali (indicative della presenza di acqua) mediante prove non distruttive quali la termografia all’infrarosso termico. Una volta rilevate le zone che maggiormente erano interessate da possibili elevati contenuti di acqua, si è proceduto alla quantificazione dell’acqua contenuta in piccoli saggi prelevati nelle zone in cui le superfici fossero di minor pregio artistico e storico (malte di precedenti restauri). I risultati sono sintetizzati nel seguito, oltre a una descrizione dettagliata delle diverse prove effettuate durante il presente intervento.
Il Mortorino di San Fiorano. Un monumento da salvare
E. Rosina
2023-01-01
Abstract
Con la finalità di studiare la migliore strategia per la conservazione dell’importante ciclo di decorazioni murarie del cimitero del Mortorino di San Fiorano, si è costituito un gruppo di studio che potesse raccogliere i dati relativi alle condizioni ambientali e i rischi connessi per il mantenimento e il restauro degli affreschi. I sopralluoghi e i rilievi effettuati in fase preliminare hanno messo in luce che sussistono problemi legati alla risalita di acqua alla base delle murature. Quindi si è impostato il progetto delle indagini con l’obiettivo di valutare la distribuzione di acqua all’interno delle murature, le eventuali variazioni, le cause di imbibizione, e le condizioni microclimatiche che si verificano. In particolare, si è scelto di effettuare la mappatura delle temperature superficiali (indicative della presenza di acqua) mediante prove non distruttive quali la termografia all’infrarosso termico. Una volta rilevate le zone che maggiormente erano interessate da possibili elevati contenuti di acqua, si è proceduto alla quantificazione dell’acqua contenuta in piccoli saggi prelevati nelle zone in cui le superfici fossero di minor pregio artistico e storico (malte di precedenti restauri). I risultati sono sintetizzati nel seguito, oltre a una descrizione dettagliata delle diverse prove effettuate durante il presente intervento.File | Dimensione | Formato | |
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