Il Parlamento Europeo, ricordandoci costantemente che «la riduzione del consumo e dello spreco di energia riveste un’importanza crescente per l’UE», implicitamente riconosce nelle misure di efficienza energetica lo strumento per conseguire l’approvvigionamento energetico sostenibile, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e dei costi delle importazioni, ma anche per promuovere la competitività dell’Unione. Pertanto, l’efficienza energetica costituisce una priorità strategica per l’UE. Questo lo scenario in cui s’inserisce la revisione della EPDB - Energy Performance of Building Directive, la Direttiva vigente sulla prestazione energetica in edilizia. Seppure questo provvedimento sia ancora sotto forma di proposta, indica chiaramente la direzione in cui la Commissione Europea è orientata su questo tema, ovvero eliminare gradualmente gli edifici che presentano prestazioni energetiche inadeguate. Eliminazione, che si concretizzerebbe attraverso la demolizione degli edifici privi di vincoli artistici o storici, tecnologicamente obsoleti e laddove una riqualificazione risultasse non conveniente. Oppure, riqualificando gli edifici energivori, imponendo soglie prestazionali capaci di ridurne i fabbisogni e conseguentemente abbassandone o eliminandone anche le emissioni. L’una o l’altra soluzione impone una riflessione profonda e prospettica da parte di tutta la filiera dell’edilizia e una presa d’atto che, pur modificando qualche «articolo» o qualche «data», la questione non cambierà. Questo processo di rimozione, rendendosi necessario, offre al distributore di materiali per l’edilizia l’occasione per svolgere come sempre un’azione di grande rilievo nell’orientare la scelta verso il «materiale giusto».
Salvagente dall'Europa
R. Bolici
2023-01-01
Abstract
Il Parlamento Europeo, ricordandoci costantemente che «la riduzione del consumo e dello spreco di energia riveste un’importanza crescente per l’UE», implicitamente riconosce nelle misure di efficienza energetica lo strumento per conseguire l’approvvigionamento energetico sostenibile, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e dei costi delle importazioni, ma anche per promuovere la competitività dell’Unione. Pertanto, l’efficienza energetica costituisce una priorità strategica per l’UE. Questo lo scenario in cui s’inserisce la revisione della EPDB - Energy Performance of Building Directive, la Direttiva vigente sulla prestazione energetica in edilizia. Seppure questo provvedimento sia ancora sotto forma di proposta, indica chiaramente la direzione in cui la Commissione Europea è orientata su questo tema, ovvero eliminare gradualmente gli edifici che presentano prestazioni energetiche inadeguate. Eliminazione, che si concretizzerebbe attraverso la demolizione degli edifici privi di vincoli artistici o storici, tecnologicamente obsoleti e laddove una riqualificazione risultasse non conveniente. Oppure, riqualificando gli edifici energivori, imponendo soglie prestazionali capaci di ridurne i fabbisogni e conseguentemente abbassandone o eliminandone anche le emissioni. L’una o l’altra soluzione impone una riflessione profonda e prospettica da parte di tutta la filiera dell’edilizia e una presa d’atto che, pur modificando qualche «articolo» o qualche «data», la questione non cambierà. Questo processo di rimozione, rendendosi necessario, offre al distributore di materiali per l’edilizia l’occasione per svolgere come sempre un’azione di grande rilievo nell’orientare la scelta verso il «materiale giusto».| File | Dimensione | Formato | |
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