Può un paese tradizionale ricostruire le sue vecchie radici domestiche? La pandemia ci ha costretti in casa e non ha più reso possibile associare una determinata circostanza a un determinato luogo. Infatti, definire il ritmo delle nostre giornate mentre siamo costantemente circondati dalle stesse immagini è diventato una sfida impegnativa; per risolvere questa difficoltà e tornare ad avere una percezione del tempo, è stata riscoperta l’importanza del mangiare a casa. In Italia il pasto ha da sempre ricoperto un ruolo centrale, divenendo una forte caratteristica della sua cultura e avendo un robusto legame con le sue tradizioni; i pasti sono in particolar modo un momento di riferimento per le persone anziane e fragili, obbligate a trascorrere la maggior parte del loro tempo all’interno della propria abitazione. Tuttavia, negli anni che hanno preceduto la pandemia, il fattore tempo sembrava aver messo in crisi questo momento peculiare e, trascorrendo una vita frenetica, siamo giunti, al contrario, ad attribuirgli un ruolo marginale: abbiamo iniziato a consumare i nostri pasti casualmente e in luoghi diversi dalla tavola, giungendo ad avere disturbi a livello sociale. In questo contesto, desideriamo discutere l’importanza del tavolo come un oggetto posizionato nello spazio, tramite il quale è possibile riscoprire il valore del tempo e delle autentiche relazioni sociali: è un artefatto conviviale attorno al quale ognuno può condividere le proprie opinioni e scambiare conoscenza, diventando così un elemento di unione. Lo spazio in cui mangiamo si è evoluto ed è cambiato nel corso del tempo e parallelamente anche il tavolo ha modificato la propria forma e misura, consentendo alle persone di accomodarsi, da sole o in compagnia, in differenti configurazioni. Constatato ciò, a livello sociale e antropologico, entra in gioco il ruolo fondamentale dello sguardo, specialmente in un momento in cui è necessaria la distanza sociale, ma allo stesso tempo l’interazione umana resta indispensabile. Negli ultimi tempi abbiamo anche preso coscienza del fatto che il tavolo e lo spazio a esso circostante, sono, ed è necessario siano, versatili; per procedere oltre la pandemia, è essenziale esplorare ed enfatizzare il ruolo centrale che ha il tavolo nello spazio domestico, esplorando la sua completa versatilità. Differenti forme, dimensioni, materiali e colori, ma anche diverse funzioni: mangiare, discutere, creare, lavorare, giocare, connettersi con il mondo esterno. Tali azioni possono e devono ottenere vantaggio dal potere magnetico che ha il tavolo all’interno di uno spazio. Gli altri ambienti si rivolgono al tavolo, la casa protende verso esso, dove la vita prende forma. È essenziale fare tesoro delle nostre origini e tornare insieme intorno al tavolo per discutere e progettare il futuro.

Può un paese tradizionale ricostruire le sue vecchie radici domestiche?

Antonio Carvalho;
2022-01-01

Abstract

Può un paese tradizionale ricostruire le sue vecchie radici domestiche? La pandemia ci ha costretti in casa e non ha più reso possibile associare una determinata circostanza a un determinato luogo. Infatti, definire il ritmo delle nostre giornate mentre siamo costantemente circondati dalle stesse immagini è diventato una sfida impegnativa; per risolvere questa difficoltà e tornare ad avere una percezione del tempo, è stata riscoperta l’importanza del mangiare a casa. In Italia il pasto ha da sempre ricoperto un ruolo centrale, divenendo una forte caratteristica della sua cultura e avendo un robusto legame con le sue tradizioni; i pasti sono in particolar modo un momento di riferimento per le persone anziane e fragili, obbligate a trascorrere la maggior parte del loro tempo all’interno della propria abitazione. Tuttavia, negli anni che hanno preceduto la pandemia, il fattore tempo sembrava aver messo in crisi questo momento peculiare e, trascorrendo una vita frenetica, siamo giunti, al contrario, ad attribuirgli un ruolo marginale: abbiamo iniziato a consumare i nostri pasti casualmente e in luoghi diversi dalla tavola, giungendo ad avere disturbi a livello sociale. In questo contesto, desideriamo discutere l’importanza del tavolo come un oggetto posizionato nello spazio, tramite il quale è possibile riscoprire il valore del tempo e delle autentiche relazioni sociali: è un artefatto conviviale attorno al quale ognuno può condividere le proprie opinioni e scambiare conoscenza, diventando così un elemento di unione. Lo spazio in cui mangiamo si è evoluto ed è cambiato nel corso del tempo e parallelamente anche il tavolo ha modificato la propria forma e misura, consentendo alle persone di accomodarsi, da sole o in compagnia, in differenti configurazioni. Constatato ciò, a livello sociale e antropologico, entra in gioco il ruolo fondamentale dello sguardo, specialmente in un momento in cui è necessaria la distanza sociale, ma allo stesso tempo l’interazione umana resta indispensabile. Negli ultimi tempi abbiamo anche preso coscienza del fatto che il tavolo e lo spazio a esso circostante, sono, ed è necessario siano, versatili; per procedere oltre la pandemia, è essenziale esplorare ed enfatizzare il ruolo centrale che ha il tavolo nello spazio domestico, esplorando la sua completa versatilità. Differenti forme, dimensioni, materiali e colori, ma anche diverse funzioni: mangiare, discutere, creare, lavorare, giocare, connettersi con il mondo esterno. Tali azioni possono e devono ottenere vantaggio dal potere magnetico che ha il tavolo all’interno di uno spazio. Gli altri ambienti si rivolgono al tavolo, la casa protende verso esso, dove la vita prende forma. È essenziale fare tesoro delle nostre origini e tornare insieme intorno al tavolo per discutere e progettare il futuro.
2022
nci2 - Per Una Nuova Casa Italiana, Book of Abstracts
Tradizione, spazio domestico, tavolo, interazione, multigenerazionale
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Descrizione: nci2 - Per Una Nuova Casa Italiana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11311/1230349
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