descrive la nostra sensazione di disorientamento, panico: ci sentiamo persi. I detti popolari non sono mai banali e trattengono in loro verità antiche eppure attuali che faremmo bene ad ascoltare ancora. La terra sotto i piedi è ciò che ci sorregge e ci permette di stare sulla Terra. La stessa forza di gravità, a ben pensarci, non fa che incollarci a terra come per ricordarci il legame imprescindibile che abbiamo con il suolo. Il suolo ci regge. Ci dà cibo e acqua pulita. Regola la temperatura. È protagonista nel ciclo di vita di molti elementi vitali, primo fra tutti il carbonio. Trattiene in sé molta biodiversità terrestre. È origine di ritrovati farmaceutici da millenni. Senza suolo come senz’aria o acqua, nessuno di noi esisterebbe. Ecco perché se ci mancasse la terra, non potremmo reggerci. Eppure da alcuni anni abbiamo ampiamente deciso di disobbedire a quell’antico proverbio iniziando a consumare quella terra sotto i nostri piedi. È quello che chiamiamo consumo di suolo e che rappresenta una delle più irreversibili azioni d’insostenibilità di cui si macchia l’uomo sulla Terra. Un uomo impazzito che sta distruggendo ciò su cui poggiano i suoi piedi, la sua esistenza, il suo futuro. Ma quanto ne è consapevole? Noi crediamo assai poco, altrimenti l’indignazione sarebbe ben più presente e il senso di colpa per il consumo di suolo sarebbe più diffuso tra coloro che hanno la facoltà di decidere del futuro del suolo stesso. La minaccia alla quale esso è quindi sottoposto nasce ben prima delle colate d’asfalto e di cemento che possono coprirlo. Nasce nelle nostre teste, laddove il concetto di cos’è il suolo è assente o troppo debole o confuso o banalizzato. La prima azione di tutela del suolo è capire “chi è costui”. Una necessità di conoscenza che non deve né può esaurirsi con i primi anni di scuola o grazie a qualche frettolosa battuta dell’amico agronomo o seguendo qualche ora di webinar. Per sapere cos’è il suolo serve volontà, curiosità, pazienza e una buona dose di appassionamento, meglio se attraverso incontri pratici con esso, ovvero stando a contatto con la terra.
L’ossessione di difendere il suolo
P. Pileri
2022-01-01
Abstract
descrive la nostra sensazione di disorientamento, panico: ci sentiamo persi. I detti popolari non sono mai banali e trattengono in loro verità antiche eppure attuali che faremmo bene ad ascoltare ancora. La terra sotto i piedi è ciò che ci sorregge e ci permette di stare sulla Terra. La stessa forza di gravità, a ben pensarci, non fa che incollarci a terra come per ricordarci il legame imprescindibile che abbiamo con il suolo. Il suolo ci regge. Ci dà cibo e acqua pulita. Regola la temperatura. È protagonista nel ciclo di vita di molti elementi vitali, primo fra tutti il carbonio. Trattiene in sé molta biodiversità terrestre. È origine di ritrovati farmaceutici da millenni. Senza suolo come senz’aria o acqua, nessuno di noi esisterebbe. Ecco perché se ci mancasse la terra, non potremmo reggerci. Eppure da alcuni anni abbiamo ampiamente deciso di disobbedire a quell’antico proverbio iniziando a consumare quella terra sotto i nostri piedi. È quello che chiamiamo consumo di suolo e che rappresenta una delle più irreversibili azioni d’insostenibilità di cui si macchia l’uomo sulla Terra. Un uomo impazzito che sta distruggendo ciò su cui poggiano i suoi piedi, la sua esistenza, il suo futuro. Ma quanto ne è consapevole? Noi crediamo assai poco, altrimenti l’indignazione sarebbe ben più presente e il senso di colpa per il consumo di suolo sarebbe più diffuso tra coloro che hanno la facoltà di decidere del futuro del suolo stesso. La minaccia alla quale esso è quindi sottoposto nasce ben prima delle colate d’asfalto e di cemento che possono coprirlo. Nasce nelle nostre teste, laddove il concetto di cos’è il suolo è assente o troppo debole o confuso o banalizzato. La prima azione di tutela del suolo è capire “chi è costui”. Una necessità di conoscenza che non deve né può esaurirsi con i primi anni di scuola o grazie a qualche frettolosa battuta dell’amico agronomo o seguendo qualche ora di webinar. Per sapere cos’è il suolo serve volontà, curiosità, pazienza e una buona dose di appassionamento, meglio se attraverso incontri pratici con esso, ovvero stando a contatto con la terra.File | Dimensione | Formato | |
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