Le esperienze di questi ultimi anni mostrano come le amministrazioni comunali prediligano sempre più spesso una programmazione fatta di singoli interventi, frammentari e incrementali, rinunciando alla capacità di proporre visioni strategiche di ampio respiro. Un atteggiamento analogo si riscontra negli interventi di promozione privata. Una propensione al pragmatismo che induce a preferire la concretezza del presente – le risorse facilmente attivabili, gli interventi immediatamente cantierabili, i risultati politicamente tangibili – tende, tuttavia, a non interrogarsi sulla effettiva utilità e significatività urbana dei singoli interventi o delle azioni messe in campo, a sacrificare in definitiva il valore aggiunto portato dal progetto urbano e di territorio. Ciò è senz’altro un problema che riguarda le realtà urbane più complesse, ma in qualche misura si riscontra anche nei centri minori. Un piano “per la rigenerazione urbana”, non riguarda esclusivamente la dimensione fisica della città esistente, il suo patrimonio edilizio, i servizi costruiti e il suo spazio pubblico; al contrario deve essere capace di includere processi complessi e di allargarsi a questioni apparentemente impalpabili e tuttavia dirimenti come la qualità della vita, il benessere, l’inclusione sociale, l’equità, la necessità di far fronte a cambiamenti anche radicali, demografici o ambientali, di rispondere al cambiamento climatico e al modificarsi degli ecosistemi tradizionali.

Verso i piani di rigenerazione. Indirizzi e scenari per “Scicli Rigenera”

Nifosi' C
2023-01-01

Abstract

Le esperienze di questi ultimi anni mostrano come le amministrazioni comunali prediligano sempre più spesso una programmazione fatta di singoli interventi, frammentari e incrementali, rinunciando alla capacità di proporre visioni strategiche di ampio respiro. Un atteggiamento analogo si riscontra negli interventi di promozione privata. Una propensione al pragmatismo che induce a preferire la concretezza del presente – le risorse facilmente attivabili, gli interventi immediatamente cantierabili, i risultati politicamente tangibili – tende, tuttavia, a non interrogarsi sulla effettiva utilità e significatività urbana dei singoli interventi o delle azioni messe in campo, a sacrificare in definitiva il valore aggiunto portato dal progetto urbano e di territorio. Ciò è senz’altro un problema che riguarda le realtà urbane più complesse, ma in qualche misura si riscontra anche nei centri minori. Un piano “per la rigenerazione urbana”, non riguarda esclusivamente la dimensione fisica della città esistente, il suo patrimonio edilizio, i servizi costruiti e il suo spazio pubblico; al contrario deve essere capace di includere processi complessi e di allargarsi a questioni apparentemente impalpabili e tuttavia dirimenti come la qualità della vita, il benessere, l’inclusione sociale, l’equità, la necessità di far fronte a cambiamenti anche radicali, demografici o ambientali, di rispondere al cambiamento climatico e al modificarsi degli ecosistemi tradizionali.
2023
LetteraVentidue
978-88-6242-819-4
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